Aggiornato il Settembre 4, 2009 da Il Guru dei Film
Sandra Bullock e Ryan Reynolds sono i protagonisti di questa commedia vecchio stile con una manager spietata costretta a sposare il suo assistente-vittima per non essere espulsa dagli Stati Uniti. Con Betty White, magnifica ultra ottantenne.
Ricatto d’amore è dichiaratamente un film di genere. C’è ancora in giro qualcuno che non sappia come vada a finire una storia che ha per protagonisti un uomo e una donna manifestamente incompatibili e che, per la solita somma di coincidenze, si trovano a dover dividere un tetto?
Probabilmente Anne Fletcher, già regista di 27 volte in bianco, ha preso come una sfida l’impegno di dover trattare una storia di cui si conosce il finale, lavorando sugli attori e gli sviluppi collaterali della trama. Vediamola questa trama: Sandra Bullock è Margareth, boss feroce di un gigante dell’editoria di New York che non può non ricordare la protagonista del Diavolo veste Prada. La signora, in tubino nero, tacchi vertiginosi e coda di cavallo, ha un assistente, Ryan Reynolds-Andrew che sogna di fare carriera ma, nel frattempo, viene trattato come una pezza da piedi dal boss. Sentendosi al di sopra di tutto, Margareth che è canadese, ha ignorato la legge sull’immigrazione e così all’improvviso si ritrova con la minaccia di essere rimpatriata nel giro di quattro giorni. A questo punto ordina ad Andrew di sposarla per ottenere così la green card. Essendo il matrimonio combinato un reato punito con il carcere, i due, per non correre rischi, devono simulare con tutti. A cominciare dalla famiglia di lui che vive in un paesino di pescatori dell’ Alaska. E, ovviamente, lasciata New York dove Andrew, seppur con garbo da commedia non rinuncia a consumare la sua rivincita, è qui che le cose prendono la piega prevista dal manuale.
A questo punto vale la pena aprire una parentesi su uno degli elementi che, da sempre, è uno degli ineguagliabili punti di forza del cinema americano; l’inesauribile serbatoio di caratteristi. In Ricatto d’amore, nei panni della nonna novantenne di Andrew c’è Betty White, che nella realtà di anni ne ha 87. Ovviamente il suo è un personaggio un po’ sopra le righe, una conoscitrice delle pratiche dei nativi americani che è una delizia.
Quanto alla Bullock, che nei panni della strega non poteva reggere il confronto con la Meryl Streep del Diavolo veste Prada, come ampiamente dimostrato nel corso della sua carriera, dà il meglio di se proprio nella commedia romantica e alla fine, questo film così graziosamente old fashioned, sembra cucito su misura per lei.
Paolo Biamonte