Rurouni Kenshin (2012)

Aggiornato il Maggio 29, 2015 da Il Guru dei Film

Il primo live action dell’eroe manga Kenshin, il samurai vagabondo.
1878, Il Giappone vive il cambiamento dell’era Meji verso un mondo più moderno e contaminato dall’occidente, il giovane e leggendario spadaccino Kenshin Himura noto con il nome di battaglia Battosa …

ha contribuito con scontri sanguinosi a questo passaggio, ora è tornato sotto mentite spoglie con l’intento di non uccidere più nessuno e difendere le persone dall’ingiustizia. Nuovi avversari però stanno per incrociare la sua strada …

Fenomeno ancora poco conosciuto in Italia (e in occidente in generale) l’eroe Rurouni Kenshin è in Giappone un’istituzione pop nata dal manga originale di Nobuhiro Watsuki che ha generato serie animate, anime, videogiochi e film in live action di grande successo. “Ruroni Kenshin” è il primo film con attori in carne ossa sulle avventure del samurai vagabondo, una grossa produzione finanziata dalla Warner Bros che ha fiutato l’affare, in grado di suscitare una forte eccitazione per gli appassionati delle arti marziali e il cinema in costume giapponese. Ispirato ai primi volumi del manga, il primo film restituisce una pregevole ricostruzione storica, personaggi carismatici e una serie di combattimenti marziali potenti e spettacolari come da diversi anni non si vedevano su schermo, insomma un concentrato di elementi che rendono Rurouni Kenshin un nuovo punto di riferimento per il cinema d’azione marziale e non solo.

Da considerare alcuni punti di non poco conto come lo scarso utilizzo di effetti speciali e la particolarità del protagonista deciso a non uccidere più nessuno, da questo presupposto l’utilizzo di una lama invertita che non taglia. La parte fondamentale del samurai vagabondo è caduta su Takeru Sato, giovane teen idol giapponese, cantante e attore classe 1989, che incarna con personalità un ragazzino gentile pronto a trasformarsi in temibile combattente, aderente dal punto di vista fisico tanto da essere iconico nelle posture marziali e nei caratteristici capelli lunghi, molto belli da vero eroe manga. Sul volto si nota la cicatrice a croce che, nel corso della storia, viene introdotta per un retroscena doloroso del passato. Intorno all’eroe si muovono numerosi personaggi, come la graziosa Karou Kamya, l’erede di un dojo che diviene la casa di Kenshin, o l’attaccabrighe di strada Sanosuke Sagara che sfida il protagonista per divenirne un compagno fidato, alcuni di questi lo accompagneranno anche nelle successive avventure, a nutrire sotto trame e vicende che arricchiscono l’intreccio.

I combattimenti sono dosati e, come si dice in questi casi, funzionali alla narrazione, mai gratuiti ma quando questi arrivano c’è da rifarsi gli occhi per la bellezza realistica delle coreografie e l’impatto drammatico, tutto questo nonostante l’eroe non porti mai colpi per uccidere. Kenshin dimostra un’agilità incredibile e una tecnica marziale fuori dal comune che mette in mostra, spesso come nel sanguinoso prologo, contro decine di avversari e in duelli consumati con altri nemici che emergono per la particolare ferocia e abilità assassina. Questi ultimi sono schierati tra i villains della pellicola, guidati da uno spregevole trafficante di droga e armi, e riguardano un vendicativo samurai carico di rancore nei confronti di Kenshin e divenuto spietato assassino e un killer prezzolato che nasconde il volto dietro a un inquietante maschera. Il finale è una grossa resa dei conti nei quali Kenshin affronta uno dopo l’altro i temibili avversari.

Il Giappone dell’era Meiji è violento e funestato da nuove armi di offesa, compaiono pistole e proiettili in diverse sequenze spettacolari, la spada (katana) resta ancora lo strumento e simbolo principale dei combattenti (samurai) e come dice il carismatico ufficiale di polizia Hajime Saito (Yosuke Eguchi) chi vive la via della spada perisce per la spada. Grosso successo in Giappone diretto da Keishi Ohtomo che apre la strada a due capitoli, sempre sugli stessi alti livelli, prodotti nel 2014: Rurouni Kenshin: Kyoto Inferno e Rurouni Kenshin The Legend Ends. Un grande film di samurai/chambara dal sapore moderno e innovativo. Da recuperare.

 

Tit. originale: Rurouni Kenshin (intern.)
Paese: Giappone
Rating:8/10