Safe House – Nessuno è al sicuro (2012)

Aggiornato il Marzo 8, 2012 da Il Guru dei Film

Safe House – Nessuno è al sicuroUna spy-story d'azione con Denzel Washington e Ryan Reynolds.

Sudafrica, Città del Capo, l'ex agente speciale Tobin Frost sfugge a un misterioso gruppo armato riparandosi nel consolato americano. La CIA vuole conoscere i segreti di Frost e lo scorta in una "safe house", una casa sotto-copertura, per iniziare un interrogatorio segreto. La recluta Matt Weston è il responsabile del rifugio alla sua prima missione importante, qualcuno però conosce l'ubicazione che viene presa d'assalto da una squadra di mercenari.

Il film inizia bene, con un teso inseguimento nelle vie di Città del Capo che, a dire il vero, non differisce molto da un agglomerato occidentale: montaggio serrato, sparatorie, fughe a rotta di collo. A primeggiare da subito Denzel Washington con un portamento sicuro, come il suo personaggio, un ex agente della Intelligence americana super addestrato e con una missione cruciale da portare a termine che si concentra nello scambio di un prezioso file (segreto) all'interno di un locale. Uomini pronti a tutto danno la caccia a Frost, la tensione è ben dosata, ma "Safe House" rientra presto nei soliti parametri action americani, il personaggio di Ryan Reynolds, intravisto in precedenza, entra in scena a smorzare i toni, è il solito bravo ragazzo invischiato in una faccenda più grossa di lui, inoltre a incombere a distanza un gruppo operativo della CIA, altro cliché del genere ripreso nell'ormai abusata sala controllo super tecnologica. Il problema di "Safe House" è il suo essere prevedibile, per alcuni bastano pochi minuti per fiutare dove vuole andare a parare, senza contare che individuare il "cattivo" di turno non è cosi difficile.

Safe House

A riprova il cast è senza sorprese, Denzel Washington recita l'abituale ruolo dell'eroe vissuto e dalla pellaccia dura (da "Training Day" in avanti ha fatto solo questo, o quasi), qui (r)aggiunge dei toni paternalistici ai limiti di guardia nei confronti della giovane spalla interpretata da Ryan Reynolds, come nel precedente "Unstoppable- Fuori Controllo" (2010) con Chris Pine, e il sermone sulla dura vita dell'agente segreto di fronte alla corruzione e l'ingiustizia non viene risparmiato. Ryan Reynolds tira le palline contro i muri come Steve McQueen ne "la Grande Fuga" ma non è affatto un ribelle, anzi, è uno ben allineato e coperto con fidanzata bionda e carina d'ordinanza. Poi un giorno gli tocca prendere decisioni estreme, come quella di portarsi appresso l'uomo più ricercato dell'emisfero sud e schivare un sacco di pallottole e pericoli mortali. L'ambientazione della "Safe "House" è tutt'altro che originale, si tratta del solito appartamento blindato e con una sala interrogatorio con vetro schermato, vista centinaia di volte in altrettanti film. Frost viene anche sottoposto a una tortura che non impressiona nemmeno un secondo e si infila in un dialogo sul peso degli asciugamani a dir poco risibile. Poco male, le sparatorie vengono a coprire il tutto con soddisfacente fragore.

Nel frattempo si riconosce il volto di Robert Patrick ("Terminator 2"), un'entrata-uscita di scena fulminea, invece il sornione Barlow di Brendan Gleeson intercede al telefono con il suo pupillo Matt Weston (Reynolds) e lo istruisce nel piano di evacuazione con detenuto (Washington). Nella sala operativa CIA anche Vera Farmiga in un ruolo, per non smentirsi, del tutto simile a quello visto nel recente "Source Code", e poi non bisogna stupirsi se i film sembrano tutti uguali. C'è da rimanere abbastanza sorpresi invece quando si scopre che alla regia non compare Tony Scott, il film sembra uscito dalla mano dell'autore di "Pelham 123" e "Unstoppable", ma bensì quello di Daniel Espinosa all'esordio in una produzione hollywoodiana, bisogna dire che si è ambientato, o meglio dire confuso, subito. "Safe House" si intensifica presto nella dibattuta fuga dei protagonisti braccati da misteriosi assassini, guidati da un leader dai tratti medio-orientali che urla cripto-razzismo da tutti i pori, la situazione si complica in svariate direzioni e culmina in una complessa sequenza all'interno di uno stadio che ospita una partita di calcio.

La pellicola procede in maniera diligente verso un finale molto scontato, il colpo di scena non si può nemmeno definire tale, ma comunque annaffiato da un'abbondante dose di mazzate e corpo a corpo sanguinosi. Fa capolino anche l'attore Joel Kinnaman, un nome da segnare visto che si tratta del futuro protagonista del remake/reebot di "Robocop". Denzel Washington avanza con fare ultraterreno, lui quando spara semplicemente cammina placido, mentre gli altri annaspano goffi, intanto del Sudafrica dove si svolge tutta la vicenda si nota al massimo qualche sterpaglia e scorcio panoramico di sfuggita. Ben interpretato dai due principali protagonisti, Denzel si fa preferire a Reynolds, resta un film che si dimentica poco dopo la visione ma almeno ha il pregio di non annoiare. In teoria aperto a un eventuale sequel, ma già si può dire che non se ne sente affatto il bisogno.

Titolo Originale: "Safe House"
Paese: U.S.A./Sudafrica
Rating: 6/10