Saint Ange (2004)

Laugier muove bene la camera e ha una ricercata eleganza nel taglio delle inquadrature, sua è anche la sceneggiatura elaborata nel corso degli anni che presenta una serie di personaggi femminili tutti con un passato da nascondere. La bella Virginie Ledoyen (The Beach, The Backwoods), per esigenze di copione nuda in un paio di sequenze di cui una full frontal anche se in campo medio, è la protagonista Anna, una ragazza con in grembo un bimbo sola e spaesata in un mondo di ombre, Anna diventa amica della giovane Judith, l’attrice Lou Doillon (figlia di Jane Birkin), traumatizzata dalle storie dei bambini morti nell’orfanotrofio. Non è difficile notare che, per caratteristiche e similitudini, le due ragazze anticipano le protagoniste disperate di "Martyrs", senza contare gli ambienti asettici del finale.

 

Saint Ange

In "Saint Ange" si manifesta la passione di Laugier per il cinema horror italiano con la presenza di Catriona MacColl nel ruolo della severa direttrice, l’interprete è stata l’eroina all’inizio degli anni 80 di alcuni titoli memorabili diretti da Lucio Fulci come "Paura nella città dei morti viventi" (1980) e "L’aldilà" (1981), quest’ultimo un’influenza anche per le scene finali del film in cui viene replicato lo sguardo cieco carico di terrore di due occhi bianchi.

Molto meglio la parte conclusiva di pellicola dove la storia riesce a trovare una direzione suggestiva, anche dal punto di vista scenografico con un cambio drastico nei cromatismi, mentre il climax rimane freddo e distaccato seppure si tenti di convergere verso un senso di pietà e tristezza. L’ultima inquadratura del film sembra rimettere tutto in discussione. Niente male, nonostante la scarsa originalità, le musiche di Joseph LoDuca.
"Stai attenta ai bambini che fanno paura"

Titolo Originale: "Saint Ange"
Paese: Francia
Rating: 6/10