Dredd – La legge sono io (1995)

Aggiornato il Giugno 28, 2012 da Il Guru dei Film

Dredd – La legge sono io (1995)Il primo adattamento dell’omonimo eroe dei fumetti interpretato da Sylvester Stallone.

In un futuro violento e desertico gli uomini vivono concentrati in enormi megalopoli fortificate, per mantenere l’ordine é preposta un’elite speciale di rappresentanti della legge, i giudici, dei super poliziotti che catturano ed eseguono sentenze immediate ai danni dei criminali che infestano le città. Il giudice-giustiziere più in gamba in circolazione Judge Dredd, un uomo ligio al dovere che pone la legge al di sopra di ogni cosa, viene incriminato dell’omicidio di un giornalista, architettato da una mano insospettabile che ha favorito anche l’evasione del super criminale Rico.

Sylvester Stallone affronta il declino personale degli anni 90, non è più la star celebrata del decennio precedente, e si arrabatta con una serie di film (action) sempre più improbabili e mai del tutto convincenti. A testimonianza della parabola artistica di Sly giunge il poco esaltante “Dredd”, il futuristico adattamento di un eroe dei fumetti, per l’attore si tratta di una delle rare incursioni nella fantascienza che, da poco, aveva per la prima volta visitato nel tamarro ma divertente “Demolition Man” al fianco di Wesley Snipes, altro attore insieme all’emergente Bruce Willis pronto a fargli le scarpe negli anni successivi. Stallone ha quasi 50 anni ma a ben vedere ne dimostra almeno 10 di meno, per il personaggio di Joseph Dredd si monta delle lenti azzurre e data la durezza richiesta decide bene di non muovere un solo muscolo facciale, per una delle (sue) recitazioni più pernacchiate di sempre.

Dredd – La legge sono io (1995)

Dal punto di vista estetico “Dredd” è però apprezzabile e in anticipo rispetto a diverse pellicole future, da “Il Quinto Elemento” a “Episodio II l’attacco dei cloni” (gli inseguimenti volanti nella Megacity), sino al primo “X-Men” (il combattimento finale all’interno della Statua della Libertà) e al recente “Priest” che, più o meno, ha le stesse scenografie aggiornate con gli ultimi ritrovati tecnici, sia chiaro niente di eccezionale e, sopratutto, a sua volta in forte debito con il capolavoro “Blade Runner”, la fonte di ispirazione di ogni film di fantascienza che si rispetti. A deludere è l’aspetto artificioso dei costumi e delle armi/gadgets tecnologici, la tenuta di Dredd si compone in pratica di un casco e spallacci di inconfondibile materiale plastico, anche le moto che i “giudici” utilizzano sono carenate in modo posticcio con lo stesso risultato, tutto è poco credibile mentre chi è in cerca di sana violenza, memore del fumetto originale, ne troverà ben poca.

Le parti più divertenti sono quelle iniziali con Stallone nascosto sotto il casco e con le labbra piegate in basso in una smorfia di implacabile giustiziere, quando si esprime a monosillabi e comincia a sparare con la sua arma a riconoscimento vocale una serie di colpi che vanno tutti a segno ai danni di una banda di criminale capeggiati dal grande James Remar (48 ore), sprecato, in seguito Sly sveste i panni di Dredd, un vero peccato, per mostrare sino alla fine del film una faccia impenetrabile che, in teoria, segue il copione che lo vuole figlio di un esperimento scientifico. La storia é anche troppo complicata per un film del genere ma è piuttosto semplice capire chi sono i cattivoni, basta vederli in faccia: nelle retrovie Jurgen Prochnow, un dirigente di polizia corrotto, e Armand Assante che si diverte nel ruolo del killer psicopatico in compagnia di un droide gigante, riprodotto con effetti speciali non proprio riusciti, che a un certo punto ama definire “il mio ragazzo”.

“Dredd” ha la poco felice scelta di pretendere di essere simpatico e comico, al fianco di Stallone, sin dai primi minuti, viene inserito il personaggio del criminale di mezza tacca interpretato da Rob Schneider, quello conosciuto in seguito per perle del calibro “Puttano in Saldo”, con le solite gag usurate già all’epoca e coinvolto suo malgrado in diverse peripezie, quella più estrema in mezzo al deserto in balia di una famiglia di cannibali-freak-cyborg. Sempre incantevole invece Diane Lane, un’agente che difende a spada tratta Dredd, poco sfruttata e si rimpiange vederla a intermittenza nel corso del film. Nel cast anche Max Von Sidow sempre nella solita parte del vecchio (saggio) collaudata a partire dai primi anni 70, incredibile. Per Stallone sono ancora lontani gli anni della rinascita di “John Rambo” (2009) e “I Mercenari” (2010). In arrivo il reboot di “Dredd” con protagonista Karl Urban.

Titolo Originale: “Dredd”
Paese: U.S.A.
Rating: 5/10