Un mondo post apocalittico infestato da vampiri.
Gli Stati Uniti sono investiti da un terribile male che trasforma gli uomini in vampiri, le città e le strade sono segnate dalla morte e l’abbandono, i sopravvissuti vagano in cerca di rifugio. Il giovane Martin perde la famiglia e si unisce a un misterioso cacciatore di vampiri, insieme si dirigono verso nord, dove si dice si trovi l’Eden, un posto migliore e incontaminato in cui vivere.
Stake Land è una produzione a basso costo capace di farsi valere nella recente ondata di pellicole post-apocalittiche che hanno investito il cinema fanta(horror). Ci sono di mezzo i vampiri, come in Io Sono Leggenda, solo che per aspetto assomigliano di più a degli zombi, deformati e putrescenti, non possono soffrire la luce del sole che li polverizza mentre l’unico modo per eliminarli, quando calano le tenebre, è un bel paletto in mezzo al petto. Se per un attimo dimentichiamo Resident Evil Extinction (2007), il primo film di peso che ha riportato a galla il genere, e la serie di successo Walking Dead, il film diretto da Jim Mickle è la risposta horror ai coevi The Road e Codice Genesii, dai quali riprende l’impostazione on the road, lungo un’America rurale e desolata.
Jim Mickle scrive la sceneggiatura con Nick Damici, quest’ultimo interpreta anche il cacciatore di vampiri detto Mister, i due hanno ammesso che la storia é stata modificata in corso d’opera, a seconda delle location individuate, a sottolineare la natura flessibile delle produzioni indipendenti. Stake Land però non appare povero e sciatto ma funzionale allo scenario selvaggio di decadenza, uno sprofondamento a ritroso, quasi come ai tempi del vecchio west e del baratto: davvero singolare e azzeccata la trovata di usare i denti dei vampiri come merce di scambio. Il film é comunque un horror e si picchia forte sin dall’inizio con la parentesi che rievoca l’incontro di Martin con il misterioso Mister e la trasformazione dei genitori del ragazzo in vampiri, affrontati con cruenti e sbrigativi metodi di uccisione.
Stake Land prosegue con una serie di incontri lungo la strada, i due protagonisti si spostano con una Mercury Marquis del ’69, alcuni anche piacevoli come la conoscenza di una giovane cantante incinta, altri drammatici e molto intensi: il salvataggio di una suora interpretata da Kelly McGillis(!), irriconoscibile per chi se la ricorda bomba sexy in Top Gun (1986). Al gruppo si unisce anche un ex soldato. I pericoli sono dietro l’angolo e non riguardano solo i vampiri-zombi, ben assecondati da un make up molto pronunciato e sanguinoso, ma anche da altri sopravvissuti organizzati in milizie religiose deviate, a questo proposito si snodano sviluppi interessanti e con gravi conseguenzei per i protagonisti.
Diverse le sequenze divertenti e cariche di tensione, quella più sorprendente e cattiva è forse quella durante il ballo dei fuggiaschi giunti in Canada, definito con sarcasmo come il nuovo Eden, le migliori riguardano sempre e comunque la presenza di zombi-vampiri pronti a compiere assalti, come la scena nello sfascia-carrozze, e gli inevitabilii scontri per eliminarli o eluderli in rovinose fughe. Ben affiatata la coppia formata da Connor Paolo (Martin) e Nick Damici (Mister), rispettivamente allievo e mastro nell’arte di cacciare i vampiri. Non un film fondamentale ma la visione é consigliata senza esitazioni.
Titolo Originale: Stake Land
Paese: USA
Rating: 7/10