Stander – Poliziotto Scomodo – (2003) di B. Hughes

Aggiornato il Febbraio 13, 2008 da Il Guru dei Film

stander.jpgTit.originale: Stander
Paese: Canada/Germania/Sud Africa/U.S.A.

Un sorprendente e atipico poliziesco ambientato in Sud Africa. Basato sulla storia vera di Andre Stander, poliziotto con il "vizio" delle rapine. Un film strepitoso.

Sud Africa, primi anni 80. Andre Stander ([[Thomas Jane)]] è un capitano della polizia colpito da una grave crisi di coscienza, subentrata dopo una sommossa anti-apartheid sfociata nel sangue. Deciso a scardinare il sistema comincia a rapinare banche durante le pause pranzo, cammuffato con improbabili vestiti e parrucche. Catturato dai suoi stessi colleghi, Stander non si da per vinto e in carcere forma una banda con la quale evade verso una nuova e lunga serie di rapine.

Straordinario film che allarga i confini ormai logori e ripetitivi del "pulp", diretto da [[Bronwen Hughes]], una regista che in precedenza aveva firmato solo alcune commedie trascurabili.

La prima significativa caratteristica della pellicola è l’ambientazione: il Sud Africa, un paese poco visitato da certo cinema di genere. A cavallo degli anni 70/80, il periodo in cui si svolge la vicenda, l’apartheid è una tragica realtà, e Nelson Mandela è ancora chiuso in carcere; i fatti di cronaca riportano anche la storia del capitano di polizia bianco Andre Stander che, sconvolto dall’assurda condizione sociale in cui versa il paese, compie una scelta radicale e criminale, formando la "banda Stander" pronta a rapinare innumerevoli banche.

Il protagonista è interpretato con grande partecipazione da Thomas Jane, conosciuto dal grande pubblico per il blockbuster "[[The Punisher]]"(2004), anche se la sua filmografia comprende almeno un’altra gemma-pulp: "[[Thuersday]]"(1998). Nonostante il film possa apparire divertente e con una patina "cool", tipica di certo cinema (per esempio "[[Le Iene]]"), "Stander" è fondamentalmente un film drammatico, dalla parte dei perdenti e con un sotto testo intimista non indifferente.

È impossibile non parteggiare per i protagonisti, risoluti e sprezzanti del pericolo, lanciati in rocambolesche rapine e sempre accompagnati da un forte senso dello humor (per esempio i travestimenti folli usati durante i colpi). La psicologia di Stander viene introdotta attraverso la sua travagliata storia d’amore con la bella compagna (una bravissima [[Debora Kara Unger]]) e il rapporto con la figura paterna, sempre vicina al figlio nonostante la strada intrapresa.

Lontano dai fracassoni action vuoti e debordanti effetti speciali, "Stander" non rinuncia a sequenze spettacolari e sparatorie ma sempre con un grande controllo della tensione e dei personaggi, e il finale è qualcosa di semplicemente commovente.

Menzione particolare per la magnifica colonna sonora composta da pezzi d’epoca e del main-theme curato da [[David Holmes]],  che non si dimentica. Uno dei migliori tesori nascosti di questi anni.

Rating: 9/10