Suburra

Aggiornato il Ottobre 14, 2015 da Il Guru dei Film

Pierfrancesco Favino, Elio Germano e Claudio Amendola nel cast di Suburra, il film di Stefano Sollima tratto dal libro di Bonini e De Cataldo che ha anticipato l’inchiesta su Mafia Capitale

Contemporaneamente all’uscita di Suburra nella sale italiane, Netflix, che produrrà anche la serie tv, lo trasmette per gli abbonati americani.

Qualche tempo fa Carlo Bonini, uno delle migliori firme della grande cronaca italiana, ha raccontato su Repubblica come si fosse imbattuto nella storia di Suburra, il romanzo pubblicato con Giancarlo De Cataldo che di fatto ha raccontato con qualche anno di anticipo la vicenda di Mafia Capitale.

Tutto è cominciato da una richiesta di aiuto fattagli da un poligrafico del giornale il cui nipote era stato minacciato in modo violento in zona Corso Francia, proprio dove c’è il distributore di benzina usato come ufficio da Massimo Carminati, per uno di quei banali screzi da motorino che sono il pane quotidiano di chi affronta il traffico di Roma.

Bonini ha cominiciato a contattare alcune sue fonti e, dopo aver scoperto che i ceffi che avevano minacciato il ragazzo erano sgherri di Carminati, e dunque pericolosi, piano piano si è trovato di fronte a una vicenda che, qualche anno dopo la pubblicazione del libro, ha riempito le cronache giudiziarie e politiche.

Insieme a De Cataldo, che come tutti sanno è il magistrato-scrittore che ha scritto Romanzo Criminale, ha tirato le fila di una trama che è il ritratto del ventre oscuro di Roma (ricordate il mondo di mezzo evocato nelle sue telefonate da Carminati?).

La scelta di Stefano Sollima come regista di Suburra è a dir poco naturale: Sollima ha firmato la serie da Romanzo Criminale, oltre a quella da Gomorra, e al cinema ha portato A.C.A.B, trasposizione del libro di Bonini. In più è il regista italiano in questo momento più a suo agio con il linguaggio per immagini di respiro internazionale in un ambito drammatico: non a caso, in contemporanea all’uscita nelle sale italiane, Suburra sarà trasmesso nelle Americhe da Netflix, che lo riprogrammerà in Italia a maggio in attesa di produrre la serie tv.

Suburra racconta la matassa di intrighi che si muovono nel ventre di Roma: dal Vaticano (con le dimissioni del Papa) passando per Montecitorio (con le dimissioni di Berlusconi) fino alle famiglie criminali, alle ragazze di corte e a faccendieri di ogni risma.

Al centro del cast di Suburra ci sono Pierfrancesco Favino, che interpreta un politico imbelle e corrotto, Elio Germano, che è un Pr, Claudio Amedola, che invece è il Samurai, direttamente ispirato a Massimo Carminati il cui avvocato, con involontario senso comico, ha tenuto a far sapere che il suo assistito è molto più sofisticato del personaggio di Amendola. Poi ci sono Adamo Dionisi, che è Manfrè, ispirato a Vittorio Casamonica, Greta Scarano e Giulia Elettra Gorietti.

La sceneggiatura è di Rulli e Petraglia.

Per usare le parole di Sollima, Suburra è “un racconto simbolico e allegorico su una città e sui Poteri che questa muove e dai quali è mossa. Se anche lo trovate d’attualità schiacciante, visti i fatti quotidiani al Campidoglio, potrebbe applicarsi a un periodo iniziato 20 anni fa e ancora in corso, e lo trovereste forse attuale anche tra 10 anni”.

Paolo Biamonte

 

Pierfrancesco Favino protagonista di Suburra

Suburra - Pierfrancesco Favino

 

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