Sul set di Amo la tempesta: intervista al regista e al cast

Dopo numerosissimi progetti, sceneggiature e cortometraggi, per Maurizio Losi è finalmente arrivato il momento di dirigere il suo primo lungometraggio.

Il film ha un trait d’union molto forte – almeno nella tematica – con i suoi lavori precedenti.
Amo la tempesta (questo il titolo provvisorio del film) è infatti una commedia amara – a tratti ‘surreale’, ci suggeriscono gli attori che abbiamo intervistato sul set – la cui storia si snoda sui binari di un fenomeno quanto mai attuale, vale a dire la ‘fuga dei cervelli’ italiani all’estero.
Non a caso il set del film – prodotto dalla Exen, casa di produzione fondata dallo stesso Losi, con un budget inferiore al milione di euro – dopo Milano si sposterà in Germania, a Monaco, mentre parte della campagna tedesca verrà ‘ricostruita’ nel Piacentino e nel Pavese.
Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare il regista e il cast sul set milanese, all’interno di un immenso mercatino dell’usato, dove – abbiamo avuto modo di capire – è stato allestito il set delle scene finali del film (che quindi per correttezza non vi sveleremo).

MAURIZIO LOSI

“L’idea per questo film mi è venuta guardandomi in giro – spiega il regista – ormai si passeggia tra le strade di città, e soprattutto nei paesi piccoli, e i giovani quasi non ci sono più perché son già partiti tutti. La cifra surrealista nasce invece dalla voglia di sperimentare”.

Surrealista perché il protagonista della storia, Angelo – un autista di scuolabus vessato sul lavoro – soffre per la partenza del figlio e, non riuscendo ad arrendersi all’idea che non torni più a casa, finisce per scoprire che un intero quartiere di genitori ‘abbandonati’ la pensano come lui e ad organizzare una vera e propria impresa insieme agli altri ‘parenti’: partire a bordo dello scuolabus alla volta della Germania, rapire i figli e riportarli in Italia.

MAYA SANSA

Maya Sansa nel film interpreterà la voce di una linea telefonica erotica (anche se – confessa l’attrice – “ad un certo punto mi vedrete anche”). “Il mio personaggio immagina di interagire, ma in realtà dall’altra parte ha un interlocutore silenzioso – commenta l’attrice – a un certo punto della storia sentirà altre voci, però nessuno parlerà mai con lei. Si renderà conto abbastanza in fretta che il suo interlocutore non abbia di certo bisogno di giochini sadomaso o di volgarità eccessive. Mi sono divertita molto a leggere la sceneggiatura, mi è piaciuta l’idea, ho voluto subito incontrare Maurizio”. La pellicola – secondo Maya – divertirà il pubblico, ma lo inviterà anche a riflettere: “È un film che tratta un tema molto importante e attuale, quale quello della fuga di cervelli. Io penso che dietro questa fuga di cervelli spesso non ci sia solo la ricerca di un percorso di studio migliore, ma c’è anche la volontà di andarsene da casa. Ed è più facile andarsene da casa con la giustificazione dell’andare a studiare altrove, piuttosto che dire ai propri genitori di voler andare a vivere nella loro stessa città. Penso che ci sia una linea sottile”. E di fuga di cervelli Maya se ne intende, visto che giovanissima è partita per andare a studiare in Inghilterra: “Io faccio parte di quel gruppo di persone che, essendo partita presto, è molto nostalgico. – confessa l’attrice, che ora vive a Parigi, sorridendo – Io quando torno a casa sono felicissima”.

LEONARDO LIDI e CHIARA ANICITO

I giovani non mancano sul set: l’intero gruppo dei ‘ragazzi rapiti’ è infatti interpretato da esordienti (cinematograficamente parlando), attori di teatro scelti da Maurizio Losi solo in base al loro talento sul palco. A rappresentare tutti loro ai nostri microfoni ci sono Leonardo Lidi e Chiara Anicito (che il regista definisce i suoi due “bracci destri”), che elogiano la ‘meritocrazia’ con cui si sono svolti i provini per il film e si definiscono emozionati per questa loro prima volta sul set.

by funweek.it/cinema