Terminator 3 – Le macchine ribelli (2003)

Aggiornato il Marzo 12, 2009 da Il Guru dei Film


Film: Terminator 3Il terzo capitolo della saga fanta-action con protagonista l’androide più celebre del cinema: Terminator. Schwarzenneger in uno dei suoi ultimi film prima dell’entrata in politica.

John Connor si sposta come un vagabondo lungo le strade degli Stati Uniti, attento a nascondere la sua identità dopo gli incredibili avvenimenti che lo hanno coinvolto in una lotta che ha deciso le stesse sorti del pianeta: egli è il predestinato che porterà alla vittoria gli uomini contro il dominio dei robot.

L’insidioso nemico non si è ancora dato per vinto e invia dal futuro un nuovo modello terminator, T-X, con la fattezze di donna per stanarlo una volta per tutte. Anche la resistenza invia il terminator T-850 (Arnold Schwarzenneger) a protezione di John Connor. Intanto il giorno del giudizio (la guerra globale planetaria) sembra ormai imminente per opera di Skynet, la rete di supercomputers intelligente, che si è definitivamente ribellata al volere dell’uomo.

E’ sempre arduo affrontare un sequel, soprattutto quando si tratta del terzo capitolo di una saga, ancora più temeraria è l’impresa nel momento in cui i due capitoli precedenti da onorare sono degli autentici capolavori della fantascienza come “Terminator” (1984) e “Terminator 2 – Il giorno del giudizio” (1991). Accolto con grande scetticismo il regista Johnatan Mostow (“Breakdown la trappola”, “U-571”) prende il timone della colossale produzione che vanta un budget di ben 200 milioni di dollari.

Per sgomberare subito il campo “Terminator 3 – Le macchine ribelli” risulta un degno successore che, pur non raggiungendo le vette dei precedenti film diretti da James Cameron, prosegue la tradizione della serie all’insegna dell’azione spettacolare e degli effetti speciali clamorosi, in poche parole i soldi spesi si vedono tutti dal primo all’ultimo minuto della pellicola.

Il lasso di tempo di dodici anni intercorso tra il secondo capitolo e questo nuovo film dimostrano la qualità dei dispiegamenti tecnici all’avanguardia utilizzati in “Terminator 2 il giorno del giudizio”, ancora attuali e usati come riferimento anche per “Terminator 3- Le macchine ribelli”, curati anche in questa occasione dal grande Stan Wiston (1946-2008). Particolare attenzione è rivolta alle evoluzioni del nuovo modello T-X, capace di liquefare il proprio corpo, trasformare gli arti in armi da fuoco, comandare a distanza gli automezzi, ecc. T-X è interpretato dalla robusta e piacevole bionda Kristanna Loken (“Bloodrayne”), una “vichinga” piuttosto azzeccata nella parte di una spietata killer e protagonista di numerose sequenze divertenti. Il modello T-850 incarnato da Arnold Schwarzenneger (“Conan il barbaro”, “Atto di forza”) è un terminator obsoleto rispetto al T-X ma non per questo meno determinato a dare del filo da torcere all’avversario pur di proteggere John Connor.

Schwarzenneger è ancora credibile nella parte, nonostante l’età che avanza, tanto da riuscire ad essere praticamente identico al terminator che interpretava nel capitolo precedente, un personaggio “buono” che accentua i tratti ironici già comparsi in passato (entra in scena nudo in un locale pieno di donne in attesa di uno spogliarello maschile) e, naturalmente, coinvolto in sequenze d’azione mozzafiato che hanno forse il culmine nel gigantesco inseguimento con un auto-gru che demolisce mezza città, una scena davvero fantastica. Altra scena ormai di culto: il T-850 che cammina con una bara in spalla mentre spara una pioggia di proiettili verso una sconcertata squadra S.W.A.T.

La prerogativa della pellicola è il ritmo serratissimo, una volontà dello stesso Mostow che non ha mai nascosto di imprimere una continuità nel segno di James Cameron (notoriamente un maestro in materia di azione), l’operazione è pienamente riuscita ma al tempo stesso denota un limite di personalità tanto che, a tratti, sembra di assistere a un remake aggiornato dei film precedenti (il cap. 2 in primis) non che questo pregiudichi più di tanto il giudizio finale positivo e neanche il riscontro del pubblico che ha portato a 430 milioni di dollari l’incasso totale.

Saltano all’occhio certe incongruenze tipiche della serie: il T-X potrebbe uccidere John Connor anche semplicemente facendosi auto-esplodere ma questo non avviene mai visto che tenta sempre di avvicinarsi fisicamente il più possibile all’obiettivo, una delle nuove caratteristiche del T-X è quella di comandare gli automezzi: allora perché non ferma la macchina con cui fugge John Connor? Sottigliezze che è meglio lasciare cadere perché si rischia di non godere pienamente dello spettacolo.

John Connor è interpretato da Nick Stahl (“Sin City”), una presenza dignitosa che rimpiazza il non pervenuto Edward Furlong (John Connor in “Terminator 2”) alle prese con problemi personali-esistenziali, anche il personaggio della madre di John, Sarah Connor, viene eliminato con una sbrigativa battuta sulla sua morte avvenuta per leucemia, pare che l’attrice Linda Hamilton abbia rifiutato di partecipare per il piccolo spazio che sarebbe stato riservato al suo ruolo storico, centrale nei due precedenti capitoli. Claire Danes (“U Turn”) impersona la giovane compagna di John Connor con buona personalità senza ricorrere all’avvenenza che solitamente viene richiesta per questo tipo di parti. Veramente gustosa la breve partecipazione di Earl Boen nelle vesti del Dr.Silberman nella sequenza del cimitero al cospetto del T-850, in cui replica la sua maschera di stupore-terrore vista nei corridoi dell’istituto sanitario in “Terminator 2”.

Finale coraggioso all’insegna del pessimismo e della catastrofe, davvero opprimente come il bunker anti-atomico che funge da cornice per un ultimo esplosivo scontro. In arrivo il quarto capitolo (“Terminator Salvation”) diretto da McG (“Charlie’s Angels”) e con protagonista Christian Bale (“Il cavaliere oscuro”).

Titolo Originale: “Terminator 3: Rise of The Machines”
Paese: U.S.A./Germania/Inghilterra
Rating: 8/10