The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo- (2007) di P. Greengrass

bourneultimatum.jpgTit. originale: The Bourne Ultimatum
Paese: U.S.A./Germania

Terzo capitolo della serie con protagonista Jason Bourne, l’agente segreto privo della memoria e in fuga dalla CIA che lo bracca in ogni angolo del mondo per eliminarlo. Un film dal successo clamoroso.

Dopo avere perso l’amata Marie, uccisa da un killer in India, Jason Bourne ([[Matt Damon]]) non ha più niente da perdere. La necessità di scoprire realmente la sua identità e la motivazione che induce la CIA a volerlo morto, lo portano a una serie di fughe e viaggi intorno al mondo, sino a tornare dove tutto è cominciato: a New York, nella sede della sezione speciale Blackbriar.

[[Paul Greengrass]], con la direzione del secondo capitolo della saga "[[The Bourne Supremacy]]"(2004), ha visto crescere le sua popolarità, confermata nel successivo "[[United 93]]"(2006), drammatico thriller ispirato ai tragici eventi del 11 settembre, che è valso all’autore una candidatura agli Oscar come miglior regista.

In questo "The Bourne Ultimatum" Greengrass si produce nel suo stile ormai divenuto riconoscibile, composto da un montaggio frenetico e inquadrature con telecamera a spalla, utile a creare un clima di concitazione e tensione. Il film parte subito sull’acceleratore, con un inseguimento serrato ai danni del protagonista, ma tutta l’intera vicenda (quasi due ore di durata) si dispiega in un ritmo sostenuto, senza molte pause per tirare il fiato.

Si potrebbe quindi gridare al miracolo, se non fosse per una certa noia di fondo che traspare, dovuta alle continue sequenze action che appaiono ripetitive, abilmente ambientate in diversi scenari del mondo più o meno esotici (bellissima la location di Tangeri con la fuga sui tetti) che mascherano certe scelte di sceneggiatura.

Anche i personaggi vengono in parte stritolati nella morsa dell’azione incalzante, occupati a compiere le "solite" imprese in cui bisogna seminare gli avversari (Jason Bourne) o a lanciare ordini che puntualmente vengono male eseguiti (il direttore Noah Vosen, interpretato da [[David Strathaim]]), ma restano comunque godibili e divertenti diverse sequenze, come quella ambietata nella Waterloo Station, in cui Bourne si fa beffe degli inseguitori a "colpi" di cellulari e astuzie assortite tutte da vedere.

Matt Demon, premio Oscar per "[[Will Hunting]]", grazie a diversi sotterfugi (controfigure, sapiente montaggio nelle sequenze di combattimento) è riuscito a farsi spacciare come ottimo action-man e, complice la figura da "bravo ragazzo", a coinvolgere milioni di spettatori nelle sue rocambolesche avventure. Da notare come questo terzo capitolo ha incassato quasi quanto i due film precedenti messi assieme, un risultato incredibile dato che si parla di oltre 400 milioni di dollari rastrellati in tutto il mondo.

Tratto da un racconto originale ("Il ritorno dello sciacallo") di [[Robert Ludlum]], "The Bourne Ultimatum" si confronta con un mondo sempre più tecnologico, in cui l’identità delle persone è violata continuamente dal perverso gioco di potere di coloro che dovrebbero garantire la sicurezza e la solidità delle democrazie: temi di complotti e programmi segreti dei governi che non hanno ancora perso il loro fascino. Il finale è aperto a un eventuale quarto seguito.

Rating: 6/10