The Breed – Craven e il mese dell’horror

Aggiornato il Giugno 1, 2006 da Il Guru dei Film

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Il film è prodotto da Wes Craven e diretto da Nick Mastandrea, il suo assistente in Scream. A giugno usciranno il remake del Presagio e Il custode, nuova creazione di Tobe Hooper.
 

Il mese dell'horror comincia da Wes Craven. O meglio da The Breed, un film che Craven firma come produttore lasciando la regia a Nick Mastandrea, il suo assistente di Scream rispettatissimo dai fan. Prima di entrare nei dettagli del film, che ha nel cast Michelle Rodriguez, vale la pena sottolineare che dopo The Breed,    sabato prossimo, il 6-6-06, uscira' Omen – Il presagio, remake del celebre film di Richard Donner con Gregory Peck e Lee Remick con Mia Farrow che torna in un ruolo alla Rosemary's baby.  Il 9 giugno arriva nelle sale l'inglese The dark,  mentre il 23 giugno è una data molto attesa dai fan: arriva nelle sale  Il custode, nuova creazione di Tobe Hooper, uno dei più creativi creatori di incubi della nuova generazione. La sua nuova è ambientata in un'agenzia funebre infestata dai fantasmi.  Gran finale il 30 giugno con l'uscita in contemporanea di un horror prodotto da Pedro Almodovar La Spina del Diavolo di Guillermo del Toro e di Shutter. Il primo è ambientato in un isolato e inquietante orfanotrofio della Spagna alla fine degli anni Trenta, il secondo è un tipico esempio di thai horror prodotto in Thailandia e diretto da Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom.
Tornando a The Breed, si tratta di un film pensato e girato secondo i gusti del pubblico adolescente,con un linguaggio molto in linea con quello dei giochi da consolle e la scelta di puntare su Michelle Rodriguez, uno dei volti simbolo dell'action al femminile, dopo Fast and Furious, Resident Evil e Girl Fight. A quanto pare è stato proprio Craven a imporre la sua presenza, scelta motivata da parole inequivocabili. "E' il corpo ideale per questa avventura".
Pur essendo un horror-splatter tecnologico e metafisico – è la definizione di Craven – The Breed si è visto assegnare un'illustre parentela dalla critica che ha individuato un legame con Gli Uccelli di Alfred Hitchcock. Il nesso sta nella scelta comune di raccontare la ribellione della natura contro l'uomo attraverso la furia animale. Hitchcock ha raccontato il terrore di una città assediata da stormi di uccelli dai becchi feroci e implacabili. Qui invece ci sono dei cani malefici. Ovvio che Hitchcock avrebbe ucciso chiunque si fosse azzardato a definire il suo film splatter che era roba per gente come Ed Wood. Oggi però è stato praticamente sdoganato sulla spinta di un successo clamoroso frutto della passione coltivata dalle generazioni che, una volta arrivate dietro la macchina da presa, vedi Tarantino, lo hanno trasformato da linguaggio underground a fenomeno di massa che non ha mai perso del tutto la sua natura anti-establishment.   
Mastandrea ha scelto la strada di creare un incubo dalla quotidianeità trasformando il più amato degli animali domestici in un assassino. Qui poi si parla di un gregge di cani terrificanti che si presenta come la spaventosa compagnia di cinque ragazzi che vanno su un'isola deserta per partecipare a un party
di fine anno accademico. Tutto sembra poter trascorrere fra divertimenti e festeggiamenti, ma alcune presenze cominciano a seminare la paura. Passerà del tempo e varie sequenze in tema prima che i cani manifestino il loro istinto di uccidere grazie al quale hanno raccolto la preziosa eredità lasciata dagli Uccelli di Hitchcock.