The City of Violence (2006) di Ryoo Seung-wan

Aggiornato il Gennaio 30, 2008 da Il Guru dei Film

city_violence_g.jpgTit.originale: The City of Violence
Paese: Corea del Sud

Scatenato film d’arti marziali urbano proveniente dalla Corea del Sud, paese in cui da ormai diversi anni si produce un cinema eccitante e in continua espansione.

Il detective Tae-su si reca nella città in cui è cresciuto da ragazzo per partecipare al funerale dell’amico fraterno Wang-jae. Ma ben presto l’uomo capisce che dietro la morte di Wang-jae si nasconde un losco traffico criminale, orientato alla costruzione di un scintillante casinò. Smessi i panni del detective Tae-su inizia, insieme al compagno d’infanzia Seok-hwan, una sanguinosa ricerca della verità e della vendetta.

Il regista-attore Ryoo Seung-wan, nonostante la giovane età (classe 1973), si è fatto notare in questi anni per alcune interessanti pellicole come "Arahan"(2004), sviluppando uno stile dinamico e piacevole.

Con "The City of Violence" Ryoo dichiara il suo amore incodizionato verso il cinema degli "heroic-bloodshed" di Hong Kong, in particolare ai film di John Woo. Non è difficile individuare la pesante influenza di film del calibro di "The killer" e "Bullet in the head" sin dalla trama, composta da amicizie tradite e vendette affogate nel sangue. Inoltre non è un caso che la traduzione del titolo originale coreano "Jiakpae" sia "I compari".

Per quest’ottica referenziale il film paga pegno, in quanto manca un vero senso drammatico e fa capolino, inevitabile, una successione ripetitiva degli avvenimenti che non sorprende. Ma la pellicola si riscatta con dei buoni personaggi e, soprattutto, con delle ottime sequenze d’azione che fanno volare in alto lo standard di spettacolarità.

I combattimenti sono tutti eseguiti all’arma bianca, coreografati con certosina preparazione da [[Doo-hong Jung]] che è anche l’attore che interpreta il detective Tae-su, in un micidiale miscuglio di kung fu cinese e tecnica coreana ricco di una serie impressionante di calci volanti a 360°, colpi sferrati "a caduta"(prima di cadere a terra viene sferrato il colpo vincente all’avversario), pugnalate letali, ecc.

Le sequenze d’azione sono innumerevoli e alcune davvero fantasiose, come lo scontro-citazionista nelle vie della città, con variopinte gangs criminali che richiamano quelle viste ne "[[I guerrieri della notte]]" di [[Walter Hill]].

Il sangue scorre copioso verso il finale, in cui vi è una gigantesca resa dei conti all’interno di un ristorante, luogo deputato alle carneficine in svariati film di arti marziali, con accenni evidenti anche alle opere del mai dimenticato [[Chang Cheh]] ([[Blood Brothers]], [[Boxer from Shantung]], ecc.), che conclude degnamente un’opera dalla tecnica inventiva e dalla sgargiante fotografia, a dispetto di un buget contenuto.

Il regista Ryoo inoltre interpreta con una certa efficacia il compagno Seok-Hwan, che affianca il protagonista Tae-su. Un martial-art movie che non può mancare di essere visionato.
Ottimo l’imperdibile dvd italiano con inclusa anche la lingua originale e ricchi contenuti extra per più di un’ora e mezza di durata.

Rating: 7/10