Aggiornato il Febbraio 9, 2015 da Il Guru dei Film
Denzel Washington violento giustiziere nel film diretto da Antoine Fuqua.
Robert McCall è un tipo tranquillo che nasconde un passato di agente speciale nei servizi segreti …
Di sera, nel bar dove è solito intrattenersi, incontra spesso una giovane prostituta, l’uomo capisce che la ragazza è in serio pericolo per le continue violenze subite da parte dei clienti e protettori. Quando la ragazza finisce all’ospedale per le percosse, Robert decide di entrare in azione, si tratta di fronteggiare una gang di temibili malavitosi di origine russa….
Il vero sottotitolo doveva essere “il moralizzatore” visto che anche in The Equalizer il buon Denzel si cuce addosso l’ormai testato personaggio di educatore dal fare paternalistico che dispensa a tutti quelli che incontra consigli e perle di saggezza. A parte le battute non si può pretendere che l’attore, a 60 anni, stravolga l’allure di uomo affidabile tutto di un pezzo che film dopo film si è costruito e ha portato tanta fortuna (soldi), ma stavolta la ciambella col buco sembra più riuscita del solito e coincide con il ritorno del regista Antoine Fuqua, dopo il precedente di successo dell’accoppiata Washington-Fuqua di “Training Day” (2001, invero pellicola tutt’altro che irresistibile). The Equalizer ha il pregio di distillare il cinema d’azione di Washington con uno stile asciutto e molto violento, la vicenda è la solita, con poche o nulle sorprese, ma il piglio è quello giusto, realistico in termini accettabili e senza ricorrere a effetti (speciali) roboanti e invasivi.
The Equalizer è l’adattamento di una serie tv degli anni 80, Un giustiziere a New York, piegato alle suggestioni del cinema action (USA) recente, tanto e troppo somigliante al coevo “John Wick” (uscito solo un mese dopo) al punto da fare sorgere spontaneo il dubbio su chi abbia copiato chi(?). Stiamo parlando di pellicole con due eroi speculari, dei solitari con un passato da super killer, entrambi vedovi, motivati a eliminare un’organizzazione criminale, guarda caso, sempre uomini di etnia russa. Di quest’ultimo punto, la sensazione invece è che non si tratti di una casualità, può essere dovuto a un riflesso incondizionato, oppure al contrario un messaggio (non)nascosto, sembra di scorgere dei segnali di vera guerra fredda: i russi sono tornati e sono i cattivi (crisi Ucraina in corso, forse non serve ricordarlo). Sono solo dei film, ovvio, ma la propaganda si fa con tutti i mezzi possibili, non è provato, ma vedere due pellicole dello stesso tenore lascia pensare ogni ipotesi.
Antoine Fuqua dirige uno dei suoi film migliori, se non il migliore, ha sempre avanzato velleità action senza svettare mai con convinzione, anche se il recente Olympus Has Fallen non era poi male (i nemici qui sono i nord coreani), con The Equalizer trova una formula vincente, senza strafare, con improvvise impennate di brutale violenza che lasciano sorpresi, la prima incursione di Robert nel covo dei russi vale da sola la visione: scontri ravvicinati che aprono ferite mortali impressionanti e tanto sangue. I momenti in cui Denzel-Robert agisce sono arricchiti da divertenti particolari, come la studiata percezione dei bersagli da colpire/interagire che precede l’azione o il vezzo di scandire le operazioni con un cronometro.
La giovane prostituta è interpretata dalla lanciata Chloe Grace Moretz, la si vede più che altro nella prima parte, belli gli incontri della ragazza con Robert nel bar notturno, molto iconico e americano, la vera base del protagonista in cui ama fermarsi per leggere un libro. In una piccola parte non passa inosservata per fascino la rossa Haley Bennett, era la protagonista di “The Hole” e “Kaboom”, ora ha 27 anni ed è uno schianto. Un film come The Equalizer non può esimersi dall’avere un villain da opporre all’eroe, si impegna bene nel ruolo di un elegante killer russo dai metodi glaciali Marton Csokas, la vera sorpresa del film, sorta di Kevin Spacey atletico data la somiglianza con il più famoso collega. Nella versione italiana l’aderenza è maggiore per via del doppiaggio di Roberto Pedicini, celebre per essere il doppiatore storico di Spacey. Si può chiudere un occhio sull’inutile e unica scena-stereotipo di esplosione alle spalle del protagonista (presente in tutti gli action americani o quasi) e risaltare il finale in linea con il mood violento della vicenda che glorifica la figura di Robert McCall, l’eroe americano giusto e vendicativo che non lascia scampo ai nemici. A Putin cominciano a ronzargli le orecchie …
Tit. Originale: The Equalizer
Paese: USA
Rating: 7/10