
The illusionist è un film che funziona perché scommette sul fascino irresistibile della magia e sul luciferino carisma di Edward Norton, attore senza rivali nei ruoli dalla doppia personalità, strepitoso nello sguardo che coglie tutto e non racconta nulla. Qui è per l'appunto Eisenheim l'illusionista, il figlio di un carpentiere che all'inizio del '900 fa impazzire i teatri di Vienna e finisce per avere i suoi guai con il futuro imperatore Leopoldo e con il capo della sua polizia, uno strepitoso Paul Giamatti, che interpreta il suo personaggio come una sorta di via di mezzo tra Oson Welles e il Claude Rains, indimenticabile capitano Renault di Casablanca.
Il fatto è questo: anche il più irriducibile razionalista non puà far tacere la vocina interiore che, di fronte a certi prodigi, mormora che nella vita può esserci spazio per il magico. Eisenheim è uno che fa sbocciare alberi d'arancio da un seme e fa comparire fantasmi dal nulla. Proprio questa sua familiarità con figure fantasmatiche gli creerà i grattacapi con il principe dopo che la gente comnincia a guardare a lui come al futuro capo di una repubblica spirituale.
Tanto per complicare un altro po' le cose,di mezzo ci si mette una donna. Nella fattispecie Sofie-Jessica Biel, amore e assistente di palco dell'adolescenza del mago diventata nel frattempo fidanzata del principe. Quando lei si offre di fare l'assisttente durante uno spettacolo a corte succede l'irreparabile e scoppia la passione travolgente. Essere l'amante della futura imperatrice ed essere pedinato dal capo della polizia del futuro imperatore è un gran casino anche per un mago.
Soprattutto se chi ti fa pedinare si è convinto che sei in grado di farlo scomparire nell'ambito di una congiura.
The illusionist riesce a trasformare in cinema i numeri di magia che sono molto difficili da rendere in un film: due magie rischiano di annullarsi.
E, grazie a due attori bravissimi come Edward Norton e Paul Giamatti e a un tocco di romance fa sentire più forte il suono di quella vocina interiore che, in fondo, è davvero possibile far scomparire un imperatore.
Il fatto è questo: anche il più irriducibile razionalista non puà far tacere la vocina interiore che, di fronte a certi prodigi, mormora che nella vita può esserci spazio per il magico. Eisenheim è uno che fa sbocciare alberi d'arancio da un seme e fa comparire fantasmi dal nulla. Proprio questa sua familiarità con figure fantasmatiche gli creerà i grattacapi con il principe dopo che la gente comnincia a guardare a lui come al futuro capo di una repubblica spirituale.
Tanto per complicare un altro po' le cose,di mezzo ci si mette una donna. Nella fattispecie Sofie-Jessica Biel, amore e assistente di palco dell'adolescenza del mago diventata nel frattempo fidanzata del principe. Quando lei si offre di fare l'assisttente durante uno spettacolo a corte succede l'irreparabile e scoppia la passione travolgente. Essere l'amante della futura imperatrice ed essere pedinato dal capo della polizia del futuro imperatore è un gran casino anche per un mago.
Soprattutto se chi ti fa pedinare si è convinto che sei in grado di farlo scomparire nell'ambito di una congiura.
The illusionist riesce a trasformare in cinema i numeri di magia che sono molto difficili da rendere in un film: due magie rischiano di annullarsi.
E, grazie a due attori bravissimi come Edward Norton e Paul Giamatti e a un tocco di romance fa sentire più forte il suono di quella vocina interiore che, in fondo, è davvero possibile far scomparire un imperatore.