The Rape of the Red Temple (1994)

Aggiornato il Settembre 3, 2009 da Il Guru dei Film

The Rape of the Red Temple (1994)Incredibile kung-fu-movie diretto da Ringo Lam, uno dei maestri del cinema poliziesco di Hong Kong.

Antica Cina, i dominatori Manchu tentano di debellare una rivolta nata nel tempio di Shaolin stanando i suoi adepti, tra i quali figura il giovane Fong Sai-yuk in fuga con lo zio verso il deserto. L’esercito imperiale sulle loro tracce fa parte di un distaccamento guidato dal vecchio Kung, un sanguinario condottiero che vive rintanato in un tempio sotterraneo dove vengono segregati i monaci di Shaolin.

A partire dalla metà degli anni 80 Ringo Lam è considerato uno degli action-director più importanti del cinema di Hong Kong, un alfiere del genere denso di sparatorie e sangue detto "heroic-bloodshed" grazie a titoli del calibro di "City on fire" ("Le Iene" di Tarantino, come noto, è un semi-plagio del film), "School on fire", "Prison on fire", "Full Contact", ecc. interpretati per la maggior parte dal divo Chow Yun Fat che ai tempi alterna i set di Lam con quelli dei leggendari film di John Woo.

 

"Burning Paradise" segue il ritorno di fiamma per il cinema di kung-fu in costume (ri)portato al successo nei primi anni 90 dalla serie "Once Upon a time in China" creata da Tsui Hark che, forse non a caso, è anche il produttore della pellicola, un wuxiapian con venature fantasy-horror pieno di combattimenti spettacolari resi tali dalle coreografie vertiginose e inventive dirette dallo specialista Chris LEE Kin-Sang ("Police Story", "In the line of duty III", "Wicked City"), un vero "must" per tutti gli appassionati in cerca di scontri funambolici e potenti. Non si possono invece tessere particolari lodi per la storia stringata ridotta al solito "buoni contro cattivi" e i ritratti monodimensionali dei personaggi, questi i limiti di un’opera che aveva tutte le potenzialità per essere "definitiva" e invece resta solo un ottimo film con ambientazioni lugubri e claustrofobiche molto simili a quelle viste in "Indiana Jones e il tempio maledetto" (1984).