Tobor the great (1954)

Aggiornato il Settembre 3, 2009 da Il Guru dei Film

Tobor The Great

Un piccolo film di fantascienza anni 50 girato in economia con protagonista Tobor, un robot capace di mostrare sentimenti.


Per facilitare l’esplorazione spaziale il professore Nordstrom, insieme al collaboratore Drake, progetta un robot in grado di affrontare le missioni più estreme verso nuovi mondi. Tobor è custodito nei sotteranei di una villa in cui il curioso nipotino del professore si intrufola, anche altri personaggi però sono interessati alla prodigiosa macchina tecnologica, si tratta di un manipolo di spie straniere pronte a carpire i segreti di Tobor per scopi malvagi.

La paranoia anti-comunista figlia della diffidenza verso la super potenza URSS si manifesta in "Tobor the great" con maggiore forza rispetto ad altre pellicole dello stesso periodo, un sentimento che serpeggia in buona parte della fantascienza americana anni 50 tradotto con invasioni aliene e minacce provenienti da mondi ostili. Sono gli anni della corsa verso lo spazio in cui i due blocchi dominatori si fronteggiano a distanza per raggiungere traguardi prestigiosi in grado di determinare innovazioni scientifiche e gratificazioni simboliche.

"Tobor the great" è un film terribilmente datato, un termine odioso che non si può fare a meno di usare, forse per colpa del bianco e nero della pellicola, uno dei tanti prodotti che il regista Lee Sholem, detto "Roll’Em" Sholem per la rapidità con cui gestiva le regie, ha girato con veloce professionalità sulle evoluzioni di un robot chiamato Tobor, l’anagramma rovesciato di "robot", un ammasso ridicolo di latta con uno scafandro di plastica trasparente sulla testa che ha il merito di anticipare il mitico "Robbie il robot" de "Il pianeta proibito" (1956). La particolarità di Tobor è quella di imparare tramite l’esperienza e riconoscere e ricambiare i sentimenti dei suoi creatori-padroni.