In un imprecisato Medioevo il re dei vampiri Victor (Bill Nighy) alleva con il fine di renderlo schiavo Lucian (Michael Sheen), un bambino nato dai lupi capace di trasformarsi in licantropo. Nel corso degli anni Lucian viene indotto a mordere altri uomini per mutarli in licantropi a loro volta resi schiavi al servizio dei vampiri che detengono il potere in combutta con una ristretta cerchia di nobili possidenti, scesi a un patto scellerato con le creature della notte. Nel frattempo Sonja (Rhona Mitra), la figlia vampira di Viktor, è innamorata segretamente di Lucian, un rapporto destinato a scatenare tragici eventi.
Patrick Tatopoulos, dopo avere curato gli effetti speciali e le scenografie dei primi due capitoli della saga crossover tra lo scontro di vampiri e licantropi, approda alla regia di “Underworld: La ribellione dei Lycans”, il terzo capitolo che in realtà è il prequel che racconta gli avvenimenti di un passato dimenticato. Un’ulteriore riprova da parte di uno dei più gettonati curatori di effetti speciali (“Pitch Black”, “Silent Hill”, “Io sono Leggenda”, “Resident Evil: Extinction”, ecc.) dell’attaccamento per una serie horror di grosso successo che in fondo considera, per buona parte, una sua creatura.
Tatopoulos in fondo era già l’artefice del prologo di “Underwolrd: Evolution”(2006) diretto da Len Wiseman, ambientato in un remoto passato medioevale, una sorta di anticipazione di “Underworld: La ribellione dei Lycans” che si colloca in un imprecisato e oscuro spazio temporale costellato di foreste tenebrose e fortezze impenetrabili.
Agli albori della civiltà feudale i vampiri hanno il dominio di una regione remota che faticano a rendere stabile per i continui attacchi dei Lycans, solo una parte dei licantropi è stata addomesticata grazie alla stirpe creata dall’uomo-lupo Lucian reso inerte da uno speciale collare che gli impedisce di trasformarsi in mostro. I vampiri vivono come dei nobili isolati dalla plebe, rappresentata dagli schiavi-Lycans succubi della violenza ma pronti ad esplodere come una minaccia incontenibile. Lucian è il loro faro ma l’amore per la bella Sonja lo fa desistere dall’azione. Un contesto semplice e schematico con una spruzzata di “Romeo e Giulietta” che non guasta mai, questo nuovo film non tradisce l’atmosfera dei capitoli precedenti e introduce un’ulteriore storia d’amore, anche più riuscita di quella tra Selene-Michael, che vede la vampira Sonja cadere innamorata di Lucian (cult, a seconda dei punti di vista, la sequenza di sesso sul baratro di un dirupo). La loro passione spezzata scatena la rabbia di Lucian, pronto a comandare la rivolta degli uomini-lupo.
“Underworld: La ribellione dei Lycans” è un werewolf-movie a tutti gli effetti, i vampiri questa volta devono cedere il passo nonostante venga promosso a protagonista il personaggio di Viktor, interpretato da un grande Bill Nighy (il Davie Jones della serie “Pirati dei Caraibi”), sono difatti gli spaventosi ringhi rivolti alla luna e le crepitanti trasformazioni in feroci lupi a scuotere la platea.
Non mancano comunque delle citazioni “vampiriche” di stampo classico, in puro stile Bram Stoker, con l’arrivo di una carrozza nel bel mezzo di una foresta o il sinistro veliero che nasconde delle bare. Che dire della dissolvenza “alla Nosferatu” del volto di Viktor che si fa inghiottire nelle tenebre alla vista della luce?
Rhona Mitra (“Doomsday”) sopperisce all’assenza dell’eroina Selene (La Beckinsale che, a sopresa, concede una special-guest-appearance!) con la sua morbida bellezza, forse non ha lo stesso carisma ma questo è dovuto al suo tragico personaggio. Ottimo davvero Michael Sheen nel ruolo di Lucian, un condottiero forte e determinato, una piacevole inaspettata sorpresa.
L’azione della pellicola è, a tratti, addirittura tellurica e senza tregua: l’emozionante inseguimento ferino dell’incipit e il finale che ricorda i momenti migliori della battaglia del fosso di Helm vista ne “Il signore degli anelli: Le due torri” (2002). Il sangue non manca e ci vuole ben altro che delle corazze e spade per fermare i Lycans, la concitazione forse è anche troppo eccessiva per via di un montaggio frammentario, un trend che colpisce ormai la maggior parte degli action USA, e alcuni combattimenti in stile post-Matrix con piroette e levitazioni in wire-work rimandono a quelli visti nei precedenti segmenti.
Anche in questo capitolo si può notare la fusione tra effetti speciali in animatronics (meccanici) e computer grafica, in particolare per i moviementi e le trasformazioni dei Lycans che appaiono rabbiosi e violenti più che mai. Grande spettacolo horror con venature fantasy, una vera e propria fuga in un mondo dark-arcano denso di romanticismo. Per essere un terzo capitolo c’è di che rimanere soddisfatti. Buoni gli incassi al box-office USA.
Titolo Originale: “Underworld: Rise of the Lycans”
Paese: USA
Rating: 8/10