Valhalla Rising (2009)

Aggiornato il Febbraio 17, 2011 da Il Guru dei Film

Film: Valhalla Rising

Il viaggio del misterioso guerriero One Eye nel medioevo oscuro dei vichinghi.

 

Il misterioso One Eye è tenuto segregato da una banda di vichinghi che lo costringono a battersi in combattimenti all'ultimo sangue. One Eye è un assassino implacabile, non parla, ma sembra conoscere la follia che attraversa gli uomini, divisi tra pagani e seguaci di Cristo. Nel corso di una rocambolesca fuga il guerriero uccide i suoi aguzzini e, insieme a un ragazzino a cui risparmia la vita, raggiunge un nuovo gruppo di vichinghi, pronti a partire verso Gerusalemme per combattere gli infedeli.

La prima cosa che colpisce in "Valhalla Rising" è l'inedito approccio meditativo e rarefatto, come la nebbia delle prime immagini che avvolge dei vichinghi, in attesa su una pendice montuosa; l'opera è considerata il migliore lavoro del regista emergente di origini danesi Nicolas Winding Refn, e stupisce, ma non troppo, sapere che il suo prossimo film sarà un blockbuster americano, il remake del fantascientifico "La fuga di Logan" del 1976. Non sorprende dato che "Valhalla Rising" sembra proprio un film di fantascienza anni 70, denso di simboli e messaggi sotterranei, poco incline a facili scorciatoie, da notare la pressoché totale assenza di effetti speciali. Il medioevo è lo sfondo per la venuta di One Eye, un uomo dal passato misterioso e con il corpo segnato da cicatrici profonde, una è quella che riempe la sua orbita oculare sinistra vuota, da cui il nome di One Eye. Potrebbe essere un eroe dei western (spaghetti), in realtà è un omaggio allo Jena Plissken di "Fuga da New York" dalle valenze metafisiche, una vera essenza spirituale che cammina in mezzo agli uomini di un'epoca oscura.

One Eye ha il volto dell'attore Mads Mikkelsen (Le chiffre in "Casino Royale"), attore feticcio del regista per la trilogia di "Pusher", un personaggio che si evolve in diversi passaggi scanditi nella pellicola in capitoli, capace di improvvise e inquietanti visioni che anticipano il futuro. Tutto è già scritto e deciso da qualche parte, il compito di One Eye è solo quello di traghettare la sgomenta umanità verso l'ignoto. Ed è quello che accade, il protagonista potrebbe essere la morte stessa, del resto nessuno può batterlo, nonostante le sue ferite permanenti significano che può essere ucciso. Nel prologo viene impiegato in cruenti duelli ludici-rituali, legato a un palo al collo combatte contro avversari furibondi, massacrati da mosse spezza-ossa, colpi di pietra su crani aperti e morsi che provocano squarci sanguinosi, la regia cattura l'azione da diverse riprese congiunte con telecamere a mano, sembra il preludio di un bagno di sangue, viene issata su un palo la testa mozzata di un avversario, invece la storia ripiega su un piano differente, verso un viaggio per una terra lontana, fuori controllo e misteriosa, proprio come l'anima umana.