Wall-E – Il robottino spazzino è entrato nella storia

Aggiornato il Ottobre 17, 2008 da Il Guru dei Film

Film: Wall-E Il nuovo cartoon della [[Pixar]] è una meraviglia, con un inizio che sarà studiato nelle scuole. Una storia d’amore tra due esseri meccanici che immagina la Terra come un pianeta disabitato e coperto di rifiuti.

Cos’altro di meglio può capitare a un appassionato di cinema se non vedere un nuovo film con la convinzione di aver visto un classico? Wall-E è un gioiello, una meraviglia tecnologica che con la forza della poesia sposta in avanti il confine dell’immaginario del cartoon. E rappresenta la clamorosa conferma che la Pixar, che lo produce, ha assunto un ruolo fondamentale nella narrativa animata contemporanea. La storia vuole che l’idea per Wall-E sia venuta durante un ormai leggendario pranzo tra le teste d’uovo Pixar organizzato per buttare giù idee per nuovi film. Da quel pranzo del 1994 sono venute fuori le storie di A Bug’s Life, Monsters & Co, Finding Nemo e Wall-E. Non a caso a dirigerlo è Andrew Stanton, co-autore e regista del premio Oscar Finding Nemo.

 

Film: Wall-E

 

La prima mezz’ora è destinata a rimanere nella storia e a essere studiata nelle scuole di cinema. Dunque: tra 800 anni la Terra è ridotta a un deposito di rifiuti. Grazie a viaggi sponsorizzati dalla solita corporation, gli uomini sono andati nello spazio e l’unica presenza rimasta sul nostro (ex?) pianeta è un robotino squadrato, con gli occhi a binocolo. Il suo nome è l’acronimo di Waste Allocation Load Lifter – Earth Class, che in pratica vuol dire che il robot è addetto a compattare tutta l’immondizia in ordinati grattacieli di rifiuti. Il nipote meccanico di E.T. ha fatto questo lavoro per secoli, in silenzio e in solitudine. Questo impegno non gli ha impedito di innamorarsi di alcuni cose, come un cubo di Rubik, una pianta ancora viva e un film, l’unico che ha trovato: Hello, Dolly! con Barbra Streisand Wall-E non smette di rimanere incantato nel vedere che nel film, girato sulla terra nel 1969, gli umani avevano dei contatti, soprattutto manifestavano la reciproca tenerezza stringendosi le mani. Ecco: nella prima mezz’ora le uniche parole che si ascoltano sono quelle di Hello Dolly. Ma nessuno sente la mancanza del dialogo. Il racconto è chiarissimo grazie allo straordinario lavoro fatto dal sound designer Ben Burt, quello di Star Wars che mette insieme una varietà di suoni e rumori inimmaginabile ai più, e alla stupefacente invenzione da parte del team guidato da Ralph Eggleston di un panorama che lascia a bocca aperta per come viene dipinto e raccontato il nostro pianeta conquistato dai rifiuti.

E’ difficile pensare a un modo più efficace per rivolgere al pubblico più vasto un messaggio sui pericoli cui stiamo andando incontro. Un messaggio se volete spaventoso, ma non per niente esiste il detto che la Disney ha creato più paure di Hitchcock. Nella seconda parte il piccolo grande Wall-E riesce a dare vita alla voglia di tenerezza che per secoli gli ha suscitato [[Hello, Dolly!]]. Sulla Terra arriva una sorta di I-pod a forma di uovo con un paio di mozzafiato occhi blu chiamato Eve (un altro acronimo che sta per Extra Terrestrial Vegetation Evaluator) mandato sulla Terra per scovare segni di vita. Eve, oltre che degli occhi blu, è dotata di un laser con cui è in grado di distruggere qualunque cosa. Wall-E impazzisce per la robottina e la conquista mostrandole i suoi piccoli tesori. La cosa che le farà squagliare i chip del cuore (?) è la piantina. Comincia così una storia d’amore che, in perfetta sintonia con il messaggio trasversale dei cartoon, può essere vista come quella tra Charlie Chaplin e la fioraia cieca in Luci della città o come quella tra Shrek e Fiona. Meglio se le mettete insieme. Poi di mezzo ci sono anche gli umani, che sono a bordo di un astronave comandata da un capitano che ubbidisce a una sorta di Hal 9000 chiamato Auto e che sono quelli che hanno mandato Eve sulla Terra. Questo per dire della straordinaria capacità di Wall-E di mettere insieme Aspettando Godot con Shrek, Il deserto dei Tartari con E.T., 2001 Odissea nello spazio con Walt Disney, Guerre Stellari con Chaplin, Brazil con Toy Story senza deludere nessuno.
Paolo Biamonte

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