Watchmen – I giustizieri a cinque minuti dall’Apocalisse

Film: WatchmenArriva l’attesissimo film che Zack Snyder ha ricavato dall’opera a fumetti scritta da Alan Moore e disegnata da Dave Gibbons con i giustizieri mascherati vittime di un complotto nell’America degli Anni ’80 ancora guidata da Nixon.

A portare sul grande schermo Watchmen ci aveva provato per primo Terry Gilliam ma i produttori avevano rinunciato perché dal suo script ne usciva un film lungo almeno otto ore. Questo per dire, a parte la ben nota tendenza di Gilliam all’iperbole, quanto complesso fosse il lavoro di trasposizione di un’opera a fumetti che ha vinto il Premio Hugo, uno dei più importanti riconoscimenti assegnati nell’ambito della letteratura di fantascienza, che la rivista Time ha inserito nei 100 più importanti romanzi di lingua inglese scritti a partire dagli Anni ’20 e che, dopo un altro paio di tentativi falliti, era stata considerata intraducibile per il cinema.
Come gli appassionati sanno bene, Watchmen è il capolavoro di Alan Moore, genio folle, scrittore specializzato in fumetti, autore tra l’altro di V per vendetta, musicista alla Captain Beefheart, personaggio super schivo dal look satanico che non ama che il suo nome venga accostato ai film ricavati dalle sue creazioni. A illustrarlo è stato Dave Gibbons, disegnatore in forza alla DC Comics, che ha eseguito le indicazioni di maniacale precisione di Moore guadagnandosi fama mondiale. A trasformarlo in un film invece, e anche questo gli appassionati lo sanno benissimo, è stato Zack Snyder, che tra l’altro è anche autore di fumetti e che si è conquistato la stima di tutti i comics fan portando sullo schermo 300, uno dei must di Frank Miller.
Una scelta azzeccata che ha generato un’attesa febbrile che per tutta la durata della lavorazione ha percorso in lungo e in largo la Rete. Il problema è che la struttura narrativa di Watchmen è complicatissima, mescola piani e tecniche e per certi aspetti sta tra Pynchon e Burroughs. Dunque per evitare di arrivare a otto ore ci vogliono le forbici. E, inevitabilmente, si perde qualcosa, soprattutto il tessuto più simbolico.

Film: Watchmen

La vicenda dei Guardiani è ambientata negli Anni ’80 negli Stati Uniti: il presidente è ancora Nixon, l’America ha vinto la guerra del Vietnam ed è ancora in piena Guerra Fredda con l’Unione Sovietica. I rapporti tra i due blocchi si reggono sulla paura del nucleare, rappresentata dall’orologio dell’apocalisse fisso a cinque minuti dalla mezzanotte. I supereroi vivono nella società ma, con un’operazione tipo Il cavaliere oscuro di Frank Miller, sono dei giustizieri con tutto il loro carico di nevrosi, debolezze, traumi. In più non hanno super poteri. L’unico ad averli conservati è il Dr. Manhattan, che è in grado di controllare l’energia nucleare e infatti ha fatto vincere la guerra del Vietnam. Tutto comincia nell’ottobre del 1985 quando Il comico viene trovato morto. L’inguardabile Rorschach si convince che qualcuno sta tramando contro i Watchmen e così richiama all’azione Dan Gufo Notturno, Adrian – Ozymandias – Viedt, l’uomo più intelligente del mondo, il Dr. Manhattan e la sua fidanzata Laurie Spettro di seta. Da qui parte una trama intricata, violenta e appassionata, scandita da una colonna sonora bellissima con titoli ultra famosi, in cui Snyder utilizza con maestria la tecnica mista tra fumetto e recitazione umana, dove i super eroi senza super poteri lottano per sopravvivere e combattono contro i fantasmi del loro io mentre il mondo è sempre più sull’orlo di una catastrofe che può essere generata anche da un telecomando.
Paolo Biamonte