Aggiornato il Maggio 9, 2016 da Il Guru dei Film
10 Cloverfield Lane è il misterioso film post-apocalittico prodotto da J.J.Abrams …
Tit. Originale: 10 Cloverfield Lane
Paese: USA
Rating: 7/10
Michelle è sola, in rotta con il compagno, in tv passano strane notizie ma le preme solo salire in macchina e andare lontano. Un incidente improvviso nella notte, la macchina sbanda fuori strada. Michelle si risveglia legata alla caviglia in una stanza senza finestre, poco dopo un uomo corpulento le comunica di averla salvata e che là fuori sta succedendo qualcosa di brutto.
Annunciato nella sorpresa generale solo poche settimane prima della sua uscita nei cinema, 10 Cloverfield Lane ha attirato l’attenzione per essere travisato come il sequel di Cloverfield, l’inquietante fantascientifico found-footage del 2008, il coinvolgimento dello stesso produttore J.J.Abrams e il richiamo esplicito nel titolo ne hanno avvalorato la percezione. Nulla però è come sembra, per quella che si dimostra come una scaltra operazione di lancio commerciale riuscita e accattivante, siamo lontani dal monster-movie di Matt Reeves per approccio e stile ma pur sempre dentro a un’avventura speculare che rende 10 Cloverfield Lane un’opera parallela e coerente per il senso di smarrimento e inquietudine. Un falso sequel dunque più simile a uno spin-off, una volta tanto intelligente e intrigante, che pone l’interrogativo e il mistero come perni centrali del racconto, tanto che anche a fine visione si è sopraffatti da un sapore di affascinante sconcerto.
Niente riprese in stile found-footage tanto per cominciare, pochi effetti speciali e solo tre-attori-tre in scena. Il film dell’esordiente Dan Trachtenberg ha un’ambientazione chiusa e claustrofobica, una minaccia non meglio precisata e pochi appigli a cui aggrapparsi che lo spettatore coglie con il punto di vista della protagonista Michelle, risvegliatasi in un bunker sotterraneo insieme ad altri due uomini. Fuori il disastro chimico-batteriologico (?) di una piaga inspiegabile, forse aliena, i pochi scorci all’esterno di oblò schermati denunciano sofferenza e morte per gli ultimi esseri viventi, respirare l’aria fuori dal bunker significa morire. La vicenda scivola nella tensione da “horror da camera” palpabile tra i tre protagonisti, con l’incombere fisico e psicologico del pigmalione di John Goodman, eccellente come non si vedeva da tempo, il proprietario di un bunker antiatomico attrezzato con un sistema autonomo di ventilazione, una figura ambigua che non lascia intendere niente di buono.
L’altro ospite maschile in 10 Cloverfield Lane è interpretato dal bravo John Gallagher (Il terrore del silenzio), il personaggio con meno carattere del trio, si ritrova nel mezzo di un duello (non dichiarato) che ha nella Michelle di Mary Elizabeth Winstead la componente femminile, l’attrice che molti ricordano con il vestitino giallo da cheerleader in “Death Proof” ora ha qualche chilo in più ma è sempre sexy, e convincente nel delineare una donna forte e combattiva. Dopo una prima parte che si può definire come una “fase di studio”, intramezzata anche da parentesi buffe, sottolineate da pezzi di musica rock vintage suonati da un juke box, a comporre la colonna sonora del film, si entra in una spirale drammatica alimentata dal tentativo di fuga di Michelle sino a sfociare in un finale sorprendente anche dal punto di vista tecnico/visivo che, se possibile, spinge ad accentuare la carica misterica della pellicola.
Un connubio di fantascienza e horror che può ricordare altre opere accostabili come The Divide e La Guerra dei Mondi, sparge incertezza e crea uno stato di assedio notevole, scioglie almeno il dubbio sul titolo del film ma lascia aperti dei vaghi collegamenti con il citato Cloverfield, oltre che a un eventuale seguito, al punto da rimarcare il suo status sfuggente e indefinibile. In un’epoca di blockbuster studiati per stupire con effetti speciali sempre più spettacolari e trame poco originali, 10 Cloverfield Lane sceglie la strada opposta e nel suo piccolo coglie nel segno con oltre 100 milioni di dollari incassati worldwide. Uno dei titoli più interessanti e tutto sommato sottovalutati dell’anno.
Sciamano