Aggiornato il Marzo 30, 2016 da Il Guru dei Film
L’adrenalinico Michael Bay adatta per il grande schermo il libro 13 Hours di Mitchell Zuckoff, cronaca di una storia vera sceneggiata per il cinema da Chuck Hogan.
Un altro 11 settembre arriva nelle sale: dopo World Trade Center di Oliver Stone sull’attentato alle torri gemelle del 2001, Michael Bay sceglie di raccontare in 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi le vicende del terribile attacco terroristico al consolato americano di Bengasi, avvenuto la notte dell’11 settembre 2012, durante il quale perse la vita l’ambasciatore Christopher Stevens.
Il bestseller del giornalista Mitchell Zuckoff, dal quale il film prende le mosse, descrive i tragici eventi di quelle ore convulse che videro protagonisti sei uomini super addestrati mandati in missione, nella battaglia di Bengasi, a respingere i terroristi e salvare quante più persone possibile.
Un soggetto che, oltre ad avere la forza drammatica dell’attualità e il fascino del “realmente accaduto”, ha le caratteristiche perfette per diventare materia filmica nelle mani di un regista che ha fatto dell’azione, della tensione e del ritmo forsennato nel montaggio i suoi marchi di fabbrica.
La consuetà abilità di Bay nel girare scene di guerra, spari e esplosioni, si sposa questa volta con un apprezzabile tentativo di indagare le personalità dei sei eroici soldati pronti a tutto pur di compiere il loro dovere.
Tra questi spicca la figura di Jack Silva interpretato da John Krasinski protagonista insieme al resto della squadra speciale di quelle fatidiche 13 ore, condensate in 2 ore e mezza di pellicola, che ancora oggi sono in parte avvolte nelle polemiche e nel mistero.
Accanto a Krasinski troviamo nel cast anche James Badge Dale, David Denman, Dominic Fumusa, Max Martini, Pablo Schreiber e Toby Stephens.
13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi è uscito negli Stati Uniti a gennaio 2016 e al momento ha raccolto incassi “domestici” per circa 52 milioni di dollari che coprono grosso modo il budget di produzione stimato intorno ai 50 milioni di dollari.
Paolo Piccioli