Aggiornato il Marzo 17, 2014 da Il Guru dei Film
Il kolossal ispirato all’eroica vicenda dei 47 Ronin con protagonista Keanu Reeves.
Nell’antico Giappone feudale, un paese misterioso dominato dai guerrieri samurai e la magia, il daimyo Asano cade nelle trame maligne del rivale Lord Kira e costretto a togliersi la vita con il rito del seppuku. I guerrieri di Asano si ritrovano ad essere ripudiati dallo Shogun e considerati dei Ronin, samurai senza padrone …
il loro leader Oishi cova dei sentimenti di vendetta nei confronti di Lord Kira che ha preteso in sposa Mika, la figlia del loro signore. La ragazza è da sempre innamorata di Kai, un meticcio cresciuto alla corte di Asano che si unisce ai ronin fedeli a Oshi per una disperata missione di vendetta e salvataggio.
A molti non pare vero di potere massacrare per bene il nuovo film di Kaenu Reeves, un mega-flop con una star in caduta libera di consensi e successo, troppo facile, nonostante lo sperpero di denaro del budget di produzione sia una cosa vergognosa, pare di ben 175 milioni di $, non pareggiati nemmeno con gli incassi internazionali. Un disastro che ha ben pochi uguali, altro che “John Carter” della Disney. Questo rimane il maggiore torto di “47 Ronin”, troppo costoso a dir poco, i ritardi delle riprese e le divergenze “creative” succedute negli anni, la pellicola è in gestazione dal 2008, non giustificano un tale dissesto finanziario. Per parlare male di “47 Ronin” si tirano in ballo anche vecchi film storici (“I 47 ronin ribelli”, 1941, di Mizoguchi) ispirati dalla stessa vicenda dei 47 ronin occorsa nel 18° sec., ma questo non è un remake ma una rivisitazione molto libera e in chiave fantasy.
“47 Ronin” ha una storia lineare, una bella ambientazione e dei personaggi convincenti, si può discutere sul fatto che siano tutti cliché già visitati in lungo e in largo, ma a sorreggere l’operazione è proprio il cast con Keanu Reeves (Kai) che, a sorpresa, non è il protagonista principale o meglio, condivide la scena in egual misura con il mitico Hiroyuki Sanada (Guerre fra galassie, Ringu, Twilight Samurai), il carismatico samurai Oshi a capo dei Ronin, uno dei migliori aspetti del film è proprio il loro rapporto, prima conflittuale e in seguito di solidale abnegazione. Reeves ha modo di sfruttare meglio di altre volte il suo aspetto apolide, i tratti somatici che tradiscono diverse origini sono un ostacolo per il personaggio di Kai, un misterioso trovatello definito un meticcio, divenuto abile guerriero e mantenuto ai margini della gente che lo ha ospitato. Per Kai viene in soccorso l’affetto della figlia di Asano, conosciuta sin dalla tenera età per quello che è uno dei brevi flash-back sul suo passato, i due crescono con le fattezze di Keanu Reeves e della bella Ko Shibasaki.
Keanu Reeves ha ormai 50 anni ma è perfetto per il ruolo del prestante Kai, un eroe dimesso e umile, non è tronfio come il Tom Cruise de “L’ultimo Samurai”, altro film a cui “47 Ronin” viene accostato, cosa abbastanza sorprendente, più che agire in modo autonomo subisce le circostanze, parla pochissimo, mette in mostra le sue doti di combattente contro voglia e solo in situazioni limite: la caccia alla bestia nel prologo, una divertente sequenza action ispirata alla fauna mostruosa di “Avatar”. “47 Ronin” è fondamentalmente un fantasy dai toni drammatici, più che un film di samurai, con personaggi bizzarri e incantesimi, non del tutto sfruttati a pieno regime come il gigante bardato di armatura, molto inquietante, e l’uomo tatuato incontrato nel suggestivo scenario dell’isola formata da vascelli pirata, una variante di lusso e lugubre de “I pirati dei caraibi”.
Nel ruolo di Shogun si riconosce quel volpone di Cary-Hiroyuki Tagawa (Mortal Kombat, Sol Levante), appare invece riuscita la strega affascinante di Rinko Kikuchi, l’indimenticabile Mako Mori di “Pacific Rim”, capace di trasformazioni continue e sortilegi ricreati con eleganti effetti speciali, notevoli tutte le sequenze in cui compare.
“47 Ronin” è diretto dall’esordiente Carl Rinsch che difficilmente riuscirà a riprendersi da una simile debacle commerciale, sono cose che capitano e spesso segnano una carriera, ma il suo lavoro lo compie con diligenza senza particolari patemi, le scene d’azione sono discrete e nonostante qualche banalità di troppo riesce a creare in più di una scena un buon coinvolgimento, a tratti anche commozione. Per chi non conosce la storia dei 47 Ronin il finale può risultare una bella scossa emotiva. Non un film imperdibile ma nemmeno quel disastro che si sente dire in giro.
Tit. Originale: 47 Ronin
Paese: USA
Rating: 6/10