Aggiornato il Agosto 29, 2014 da Il Guru dei Film
La 71esima edizione del Festival del Cinema di Venezia ha accolto con calore Birdman, commedia agrodolce firmata da Alejandro Gonzalez Inarritu …
che ha scelto – a distanza di 4 anni dal suo ultimo film Biutiful – un cast di super-attori.
Michael Keaton (il Batman di Tim Burton), Edward Norton (L’incredibile Hulk) e la bella Emma Stone (fidanzata dentro e fuori dal set dell’ultimo Spiderman, interpretato da Andrew Garfield): questi i supereroi – a cui si aggiungono anche Naomi Watts e Zach Galifianakis – a cui si affida il regista messicano per indagare sul rapporto tra arte (intesa in tutte le sue sfaccettature) e vita, tra realtà e finzione, tra passato e presente di Riggan Thomson (Michael Keaton), un attore ormai sulla via del tramonto che non riesce a scrollarsi di dosso quel supereroe – Birdman per l’appunto – che lo ha reso celebre in tutto il mondo.
Per questo tenta la via del teatro, mettendo in scena anni dopo la celebre pièce di Raymond Carver, Di Cosa Parliamo Quando Parliamo d’Amore. A tre giorni dal debutto, l’attore principale viene sostituito da un difficile Norton, la protagonista femminile (Naomi Watts) è sempre più insicura e la figlia di Thomson (Emma Stone) esce dalla riabilitazione.
Nonostante l’occhio e l’orecchio dello spettatore siano sovraccarichi di stimoli visivi e uditivi con piani sequenza sin troppo marcati e musiche scelte con cura, fondamentalmente il regista cerca di adeguarsi al profondo silenzio interiore di quello che una volta fu Birdman e che oggi si è perso nel riflesso della sua immagine allo specchio, mascherando solo parzialmente con le luci del palcoscenico e un mood da commedia hollywoodiana quella che in realtà è la tragedia più nera del protagonista.