Aggiornato il Maggio 30, 2016 da Il Guru dei Film
Il terrore di addormentarsi in Somnia – Before I Wake, il nuovo horror di Mike Flanagan …
Tit. Originale: Before I Wake
Paese: USA
Rating: 7/10
Jessie e Mark sono giudicati idonei per l’adozione del piccolo Cody, un modo per la coppia di superare il trauma della tragica perdita del figlio Sean. Cody è all’apparenza un bimbo come tanti ma ha paura di addormentarsi, consapevole del fatto che quando questo capita accadono cose spaventose alle persone a lui vicine.
Somnia – Before I Wake non è solo il terrore di addormentarsi, riferimento che porta subito alla mente Nightmare, ma anche, e sopratutto, un’elaborazione della perdita e convivenza con il dolore, temi pesanti come macigni che il regista emergente Mike Flanagan riesce a gestire in un horror piccolo ma dalla grande forza (interiore). Come in alcuni dei migliori horror orientali è la commozione ad affiorare, più che la paura e il sottile terrore presenti, dentro la cornice di un contesto familiare sconvolto dalla morte di un innocente. Il regista non esita a rievocare il rimorso e il tragico evento dell’incidente del piccolo Sean, sono sequenze tremende e raggelanti, chiuse in quel maledetto bagno con l’acqua agitata della vasca, troppo alta per la piccola vittima lasciata sola, in agonia. L’angelico viso del nuovo arrivato Cody porta speranza ma il buio è dietro l’angolo, l’eredità e il rancore di un altro dolore ingiusto e sconvolgente sono pronti a propagare il male.
Flanagan manipola con destrezza i cliché dell’horror, quali le case infestate, bambini demoniaci e non manca nemmeno il boogeyman di turno, il cancerman evocato nei sogni (incubi), un nome indicativo che per i più smaliziati induce a capire i sottintesi e le intenzioni. A riguardo arriva verso il finale uno “spiegone” (in)evitabile, per uno degli aspetti (pochi) meno convincenti insieme ad alcuni effetti speciali non sempre brillanti (il cancerman), mentre in altre occasioni appaiono efficaci, quasi poetici, come la comparsa delle misteriose farfalle colorate nel salotto di casa. Si stenta un po’ a riconoscerlo per via dei capelli lunghi e l’assenza dai blockbuster da ormai qualche anno, ma il biondo papà di Cody è Thomas Jane, in passato già presente in horror di un certo calibro come “Blu Profondo” e “The Mist”. Al suo fianco la più giovane Kate Bosworth (Lois Lane in Superman Returns), avvenente ma non sempre credibile come mamma, mentre il piccolo Cody di Jacob Tremblay (Room) è notevole nel suo apparire amorevole e demoniaco al tempo stesso.
La paura di Somnia – Before I Wake è reale nonostante un crescendo di fenomeni inspiegabili e irrazionali, un corto circuito ricercato negli horror a sfondo fantastico sulla carta semplice ma difficile da mettere in pratica, la storia in questo caso funziona e tocca corde profonde, molto umane e terrene. Le sequenze oniriche-fantastiche sono di buon impatto, verso il finale la figura materna di Kate Bosworth diviene protagonista mentre le atmosfere virano in toni ancora più lugubri e avvolgenti (con citazione al precedente Oculus), a tal proposito tutta la parte nell’orfanotrofio trasformato in un vero santuario della paura. In precedenza la tensione è destata da opportune incursioni “jump scare” e il coinvolgimento di personaggi secondari come il bullo compagno di classe di Cody.
A partire dalla sua seconda acclamata opera Oculus – il riflesso del male (2013), Flanagan ha visto crescere il credito con i successivi “Hush – il terrore del silenzio” (2016), riuscito home-invasion disponibile nel catalogo Netflix, e di Somnia – Before I Wake in realtà girato un anno prima della sua uscita. Le prossime pellicole del lanciato regista si preannunciano impegnative visto che sono il sequel del redditizio (ma mediocre) Ouija e, soprattutto, dell’ennesimo sequel (reboot) di Halloween con alla produzione lo stesso John Carpenter. Somnia – Before I Wake è un piccolo e significativo film sulla maledizione vera e tangibile che può colpire chiunque, non solo la tua persona, ma anche quelle che ti stanno accanto, per questo riesce a fare paura.
Sciamano