Aggiornato il Maggio 17, 2016 da Il Guru dei Film
Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti sono le protagoniste di La Pazza Gioia, il nuovo film di Paolo Virzì che racconta le vicende di due donne che fuggono per qualche giorno dalla struttura per malati mentali dove sono ricoverate perché ritenute socialmente pericolose …
La Pazza Gioia, il nuovo film di Paolo Virzì presentato a Cannes e già venduto in 40 Paesi, è una storia molto al femminile che affronta con intelligente complicità il tema della malattia mentale.
Scritto insieme a Francesca Archibugi, ha al centro due donne molto diverse tra loro, che hanno alle spalle rapporti difficili con i genitori e quelle vicende amorose che si risolvono in catastrofi sentimentali e umane.
Una è Beatrice, Valeria Bruni Tedeschi, sedicente contessa, affetta da sindrome bipolare che è stata sposata con un avvocato molto vicino a Berlusconi ma poi ha avuto una relazione distruttiva con un criminale.
L’altra è Donatella, Micaela Ramazzotti, una ragazza di umili origini, travolta dalla depressione, tormentata dal rimorso di aver dato un figlio in adozione e condizionata dal rapporto con un padre assente, Marco Messeri, e una madre incapace di amore, Anna Galiena.
Entrambi sono ricoverate in una comunità per malati mentali perché ritenute socialmente pericolose.
Beatrice e Donatella diventano amiche e, per qualche giorno, fuggono dalla comunità alla ricerca di una effimera libertà, dalle terapie ma anche dai loro fantasmi.
Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti in La Pazza Gioia sono una coppia perfetta: la prima è bravissima nei panni della ex ricca, sexy, piena di ossessioni, effettivamente fuori controllo.
La seconda è quasi trasformata nel fisico, quasi buia per la sua patologia.
Sono entrambe bravissime nell’essere diverse, nel mettere in mostra le differenze del loro malessere e della personalità ma anche nella maniera in cui i loro personaggi si sostengono l’una con l’altra.
La strada scelta in La Pazza Gioia è raccontare la malattia mentale nella sua quotidianeità, con grande empatia ma senza dimenticarne i lati oscuri o assumere posizioni antagoniste.
Paolo Biamonte