Aggiornato il Luglio 30, 2015 da Il Guru dei Film
La frontiera delle Intelligenze artificiali nel debutto alla regia di Alex Garland …
Il giovane programmatore Caleb è stato selezionato per trascorrere una settimana nella remota tenuta di Nathan, l’amministratore delegato della società per cui lavora. Nathan introduce il ragazzo a un importante esperimento scientifico, si tratta di testare l’ultimo modello di Intelligenza artificiale chiamato Eva…
Il successo conosciuto sin dalla prima opera pubblicata, il romanzo The Beach adattato per il cinema nel film con DiCaprio, ha permesso all’ancora giovane scrittore Alex Garland di sviluppare un percorso privilegiato con la settima arte, in particolare con il fruttuoso sodalizio saldato con il regista Danny Boyle. Le sceneggiature di The Beach (soggetto), 28 Giorni dopo, Sunshine portano la firma di Garland, senza dimenticare altre perle come 28 Settimane dopo e Dredd (2012). Insomma il debutto alla regia per lo scrittore/sceneggiatore era solo questione di tempo e supportato da una solida esperienza dietro le quinte produttive. Ex Machina è un piccolo film se inquadrato a livello di budget ma è invece grande per ambizione e contenuti, aspetto questo tipico delle prime opere.
Ex Machina è fantascienza fredda e chirurgica come un esperimento scientifico, un’opera claustrofobica con pochi attori al centro dell’attenzione, una dimostrazione da parte di Garland di sapere bene gestire la regia e la tensione con pochi elementi ma tutti ben disposti e piegati a meccanismi tipici del thriller. Il limite degli spazi porta ad alcune ripetizioni degli eventi, il finale inoltre appare prevedibile ma Ex Machina ha fascino da vendere e supportato da ottimi effetti speciali che aprono nuovi squarci sull’aspetto delle intelligenze artificiali umanoidi al cinema. Si abbracciano tante (troppe?) argomentazioni al punto da chiedersi le fatidiche domande da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo? Ma l’intento di Ex Machina non è quello di dare risposte, quanto quello di confondere e inquietare, e ci riesce visto che uno dei momenti migliori e crudi del film è quando uno dei protagonisti dubita della sua identità umana.
“Maschere” poteva essere il titolo alternativo di una pellicola che porta i personaggi a (dis)simulare ogni situazione, ognuno ha qualcosa da nascondere e forse anche dei fini diversi da quelli dichiarati. Oscar Isaac è nelle fattezze un improbabile amministratore hi-tech, troppo muscoloso e con barba hipster, ma porta fisicità in un contesto a prima vista esclusivo ed elegante che si rivela una prigione tecnologica, priva di finestre come lui stesso sottolinea. La location, molto bella, è l’ambiente chiuso e asettico di una villa-bunker sperduta in una valle montana non meglio specificata, al suo interno implode una vasta gamma di sentimenti umani grazie all’arrivo del giovane Caleb, ottimo Domhnall Gleeson, nella parte del programmatore “sfigato” che interagisce con Eva (Ava), una intelligenza artificiale con le dolci forme di Alicia Vikander.
La bella Vikander, vista di recente ne Il Settimo Figlio, racchiude bene l’inquietudine di una nuova vita, un passo verso l’ignoto che prima o poi deve compiersi, Garland si diverte a spiazzare con colpi di scena e spostando i punti di vista, le scene dei black-out che isolano per pochi secondi le stanze degli incontri-esperimenti, tende a incrementare un finale che suggerisce cyber-dicotomie tra uomo e macchina ma anche tra uomo e donna (Eva). Alex Garland si conferma una garanzia di grande cinema.
Tit.originale: Ex-Machina
paese: Inghilterra
Rating: 8/10
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