Hobo with A Shotgun (2011)

Aggiornato il Aprile 8, 2015 da Il Guru dei Film

Da una costola di Grindhouse la sanguinaria avventura del senzatetto interpretato da Rutger Hauer. Un vecchio e stanco senzatetto vaga da un luogo all’altro del paese senza una vera meta …

Ora si trova in una brutta zona, per le strade si respira un’aria di violenza, l’anziano non tarda a capire chi regola la vita da quelle parti: Drake, un uomo con pochi scrupoli e i suoi due giovani figli. I tre sono degli assassini che non esitano a compiere indisturbati esecuzioni lungo le strade. Il vagabondo decide che è meglio non immischiarsi in certe faccende ma il destino lo porta a mettere i bastoni tra le ruote del figlio prediletto di Drake….

In origine selezionato come si usava ai vecchi tempi con un concorso, “Hobo with a shotgun” diviene uno dei fake-trailer di Grindhouse (2007) di Tarantino e Rodriguez,  per poi svilupparsi alcuni anni dopo in vero e proprio film, nella scia del più famoso Machete dello stesso Rodriguez. Entrato dalla porta principale in piena zona pulp(fiction), il regista canadese Jason Eisener ha modo di dimostrare buone doti e una giusta attitudine con il suo primo vero film che ha pure l’onore di schierare una notorietà come Rutger Hauer nel ruolo di protagonista. L’attore divenuto celebre per titoli che ormai conoscono anche i bambini, tra gli altri Blade Runner e The Hitcher, rimpiazza nel ruolo del vagabondo armato di fucile a pompa lo sconosciuto David Brunt, il primo Hobo visto nel fake-trailer, una scelta che si rivela più che azzeccata, tanto da ritenere per Hauer la sua migliore prova fornita in tempi recenti.

Hobo With a Shotgun pare un film tirato a lucido della Troma o un indie di Jim Van Bebber realizzato coi soldi, se uno si chiede chi è Van Bebber: una leggenda del cinema no-budget underground americano (Deadbeat at Dawn, The Manson Family, ecc.). Tre milioni di $ a disposizione non sono pochi per un film del genere, spesi per delineare una non meglio precisata periferia cittadina americana devastata dal caos e la violenza, per quello che si vede (sangue e uccisioni assortite) basta e avanza per definire un clima post-apocalittico, nonostante una vaga apparenza di normalità e rassegnazione nelle persone comuni che si intravedono per le strade. Il personaggio di Hauer/Hobo non ha bisogno di troppe presentazioni, è il classico perdente all’ultimo stadio che si arrabatta con cianfrusaglie ed espedienti, un solitario, un ignavo che si appresta a mischiarsi con la violenza e divenire, contro la sua volontà, un eroe della strada.

L’aspetto migliore della pellicola sono la sua immediatezza e la divertita macabra fantasia, si entra da subito in un mondo estremo, grottesco e con una pronunciata vena splatter, concepita con effetti vecchia scuola: per iniziare a un tipo viene decapitata la testa, in strada davanti a decine di testimoni, il gyser generato spruzza sangue sul corpo di una ragazza eccitata dallo spettacolo, questa è solo la prima di una lunga serie di truculenti deliri. Hobo è mosso da uno scatto di coraggio nel momento di salvare una giovane prostituta minacciata di morte, la Abby della graziosa attrice Molly Dunsworth che viene promossa a co-protagonista. Ci saranno conseguenze gravi: ritorsioni, torture e spargimento di sangue. In questo bel quadretto scopriamo che la polizia è corrotta. Per Hobo non resta che prendere in mano un fucile (shotgun) e attuare una feroce rappresaglia.

Tra bizzarre metafore suggerite di orsi sornioni che diventano implacabili cacciatori e sogni di aprire attività di giardinaggio(!), Hobo e Abby si apprestano ad affrontare una gamma di avversari variopinti e fuori di testa. I primi della lista sono i figli schizzati del Drake sopra le righe di Brian Downey, dei “fighetti” che amano torturare e uccidere in modo indiscriminato, uno dei loro vezzi più “divertenti ” è squartare la gente con le lame dei pattini da ghiaccio. Nella seconda parte si spinge sul pedale della cattiveria, ci sono almeno un paio di sequenze forti, inoltre entrano in scena The Plague, una weird coppia di killer che accresce il potenziale visivo exploitation del film e porta verso nuovi eccessi di follia e sequenze di morte spettacolari (la notevole mattanza nell’ospedale). La regia di Jason Eisener predispone senza pause duelli letali, sparatorie che fanno saltare cervella sino a una resa dei conti sempre più violenta e colorata di rosso sangue. Hobo with a Shotgun è esattamente quello che vuole essere: un film ignorante e divertente, senza inutili sottotesti, in perfetta sintonia con lo spirito (di) Grindhouse.

Tit. Originale: “Hobo with a shotgun”
Paese: Canada
Rating: 7/10