Space Battleship Yamato (2010)

Aggiornato il Giugno 14, 2013 da Il Guru dei Film

space battleship yamatoIl live-action della serie anime Star Blazers.
2199, Dopo l’attacco mortale da parte di un’orda aliena giunta dallo spazio profondo, l’umanità è pronta ad affrontare l’ultima sfida per la sopravvivenza. Le speranze sono riposte nell’equipaggio della nave spaziale Yamato, incaricato di raggiungere un pianeta lontano da cui è giunta la prova che il nemico dei Gamilas può essere sconfitto. Il viaggio verso il pianeta Iskandar sarà irto di pericoli e sorprendenti rivelazioni.

“Star Blazers” è una delle più importanti e ricordate serie animate anni ’70 prodotte in Giappone, un’opera ideata dal maestro Leiji Matsumoto (Danguard e Capitan Harlock bastano e avanzano per il debito di riconoscenza nei suoi confronti ),  nel 2010 arriva finalmente la trasposizione autoctona-nipponica con attori reali ed effetti speciali in computer grafica. Un’operazione mica facile, se si tiene conto dell’enorme respiro della vicenda in scenari giganteschi e sempre più impegnativi, un’avventura ai confini dello spazio scandita da scontri stellari tra astronavi sullo sfondo di galassie e pianeti perduti. “Space Battleship Yamato” riesce nell’impresa di restituire la resa spettacolare con dei convincenti effetti speciali e una storia semplice e intrigante che riprende gli snodi della prima serie (1974).

Il prologo è un’eccitante battaglia nello spazio che descrive la ritirata terrestre di fronte alle forze aliene dei Gamilas, in questi primi minuti la fluidità degli effetti speciali e la bellezza del design delle astronavi imprime gli standard elevati della pellicola, si denota da subito il sentore drammatico della vicenda con il sacrificio del vascello guidato dal capitano Mamoru Kodai, a favorire la fuga della nave ammiraglia del comandante Okita. Un episodio che pesa sugli eventi successivi in quanto la tragedia scatena l’arrivo del vero protagonista del film, il fratello del capitano Kodai, il Susumo di Takuya Kimura pronto al riscatto al fianco del capitano Okita (nel doppiaggio italiano originale anni 70 chiamato Avatar!) sulla fiammante Yamato. La corazzata Yamato, stretta parente della Arcadia di Capitan Harlock, viene trattata come una vera star e nella prima entrata in scena, in una complessa sequenza che la fa emergere dal sottosuolo, svela maestosità tecnologica e furia distruttiva per mezzo del proverbiale super cannone capace di far brillare di fuoco gli orizzonti dell’universo.

space battleship yamato

“Space Battleship Yamato” è diretto da Takashi Yamazaki, circa dieci anni prima si era fatto notare con un altro film di fantascienza, “The Returner”, il regista è abbastanza abile a mascherare il fatto che buona parte del girato (circa il 70%) riguarda gli interni dell’astronave, anche troppo spartani e claustrofobici, nonostante la plancia di comando della Yamato sia piuttosto fedele a quella della serie originale. Il budget è considerevole ma l’aspetto scenografico non è sempre uniforme, per fortuna quando l’attenzione si sposta nello spazio il divertimento è garantito e la tensione è sempre alta al momento dell’arrivo dei Gamilas. Gli alieni per buona parte di pellicola non mostrano il loro aspetto, circondati da un alone di mistero, sensazione suggerita anche dalla conformazione “organica” delle loro astronavi, dal design quasi primordiale. Nel corso della storia faranno vedere il loro volto in una delle più divertenti sequenze del film, anche per merito di una forzatura di sceneggiatura (il relitto recuperato nello spazio), senza dimenticare gli sviluppi sorprendenti su Iskantar.

L’Okita di Takuya Kimura intanto primeggia su tutti i fronti, diviene presto il leader da seguire e conquista anche la più bella pilota stellare in circolazione, la Yuki Mori della splendida Meisa Kuroki, la coppia ha il fisique du role da veri eroi manga, i capelli degli attori sono fantastici, sembrano disegnati. Si potrebbe dire lo stesso di alcuni comprimari come il capo-macchine o la dottoressa che si accompagna sempre con in braccio un gattone, il buon vecchio capitano Okita/Avatar è anche troppo imbalsamato ma la colpa forse è della sceneggiatura che lo relega in ruolo poco eroico. Le giacche di pelle dei personaggi, ovviamente ispirate alla serie tv, sono davvero belle e per i fan sono già un feticcio. Film penalizzato dall’eccessiva lunghezza che si riscatta per il senso tragico degli eventi, tipico di Matsumoto, e per diverse citazioni divertenti come Il caccia spaziale di Susumo che rimanda a “Guerre Stellari” per l’innesto del robot guida Analyzer, pronto a configurarsi in androide guerriero per un altro omaggio alla serie originale. Il confronto su Iskantar è scatenato e spettacolare, a tratti può ricordare anche “Starship Troopers”, con scontri sanguinolenti e scene eroiche di sacrifici. I titoli di coda con una ballata degli Aerosmith guardano a “Armaggedon”, con la differenza che “Space Battleship Yamato” è molto meglio, il resto della colonna sonora sinfonica è un altro tuffo nel passato per i nostalgici. Da vedere sull’attenti con il pugno al petto.

Titolo Originale: “Space Battleship Yamatot”
Paese: Giappone
Rating: 7/10