Aggiornato il Maggio 15, 2013 da Il Guru dei Film
Arriva la rilettura di Baz Luhrmann del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald con Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire e una colonna sonora prodotta da Jay Z con Beyoncé, will.i.am, Lana Del Rey, Jack White, Brian Ferry, Emeli Sandé.
Con Il Grande Gatsby Baz Luhrmann ha affrontato una sfida ai limiti della temerarietà: il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald è generalmente considerato Il Grande romanzo americano, dunque, dopo tre adattamenti non particolarmente felici trovare (negli USA) 120 milioni di dollari di budget (ma il primo week end è andato benissimo, 50 milioni di dollari) per un film che interpreta le pagine di Fitzgerald (e in qualche caso usa citazioni da altre opere) ha esposto il regista australiano al dibattito sulla fedeltà al romanzo, visto poi che, oltre a spargere a piene mani il suo gusto per l’immagine densa e scintillante, ha usato il 3D.
Più d’uno ha storto il naso di fronte a questo film che inaugura il festival di Cannes.
Come saprete, Il Grande Gatsby è ambientato nel 1922 ed è una storia raccontata dall’aspirante scrittore Nick Carraway, che, inseguendo il suo sogno americano, si trasferisce dal Midwest a New York, dove entra in contatto con il mondo dei super ricchi della costa East. Siamo in piena età del jazz e uno dei suoi vicini di casa è il multi milionario Jay Gatsby, un uomo dal passato misterioso (nessuno sa con precisione come abbia accumulato la sua immensa fortuna) che organizza nella sua villa spettacolari feste cui non partecipa mai, diventando il protagonista di un universo dove si consuma alcol a fiumi nonostante il Proibizionismo in un mix di lotte, tradimenti, amori e un incombente senso di catastrofe.
Gatsby in passato è stato fidanzato con la cugina di Carraway, Daisy, ora sposata con il ricco Tom Buchanan che è anche un donnaiolo. Sarà proprio il suo tentativo impossibile di far rinascere l’antica passione a creare le condizioni per una storia d’amore dai contorni tragici.
Al di là del fatto di collocare Carraway in un sanatorio, Luhrmann, che ha studiato tre anni prima di firmare la sceneggiatura, interpreta Gatsby, compiendo in fondo un’operazione culturalmente analoga a quella di Romeo+Juliet.
Per un regista come lui mettere in scena le feste da Belli e dannati è una manna dal cielo e pochi autori oggi sono bravi come lui a costruire sequenze di massa così spettacolari e dall’impianto fondamentalmente teatrale.
Leonardo DiCaprio è davvero un grande Gatsby: con Luhrmann, fin dai tempi di Romeo+Juliet ha un’intesa telepatica ma è davvero importante il suo impegno nel sottolineare i contorni di un personaggio enigmatico, che deve la sua ricchezza a traffici oscuri ma non esita a mettere in gioco tutto per inseguire il suo sogno d’amore. Daisy è Carey Mulligan, Tobey Maguire è Nick Carraway, Joel Edgerton Tom Buchanan, Isla Fisher Myrtle Wilson.
Last but not the least la colonna sonora, altro punto delicato. Fedele ai suoi tempi, Fitzgerald ha imbevuto il suo romanzo di jazz, all’epoca la musica degli speakeasy (i locali dove si vendevano illegalmente i liquori) e, in generale, il repertorio ideale per il ballo. Insieme al suo fedele produttore musicale Anton Monsted (con cui lavora dai tempi di Romeo+Juliet) ha pensato di arricchire il film con la musica che oggi rappresenta quello che il jazz rappresentava ai tempi di Fitzgerald: l’hip hop. E dunque si è rivolto a Jay Z, che è oggi l’artista e il produttore più creativo della scena. Quindi si ascoltano, oltre allo stesso Jay Z, Beyoncé che con André 3000 rilegge Back to Black di Amy Winehouse, will.i.am che interpreta Bang Bang, e poi Lana Del Rey, Florence + The Machine, Jack White, Nero, Emeli Sandé con la Bryan Ferry Orchestra, specializzata nel jazz d’antan.
L’album è ai primi posti della classifica di Billboard.
Paolo Biamonte
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