Aggiornato il Ottobre 18, 2012 da Il Guru dei Film
Il cinecomix di Joe Johnston tratto da un fumetto ambientato tra le due grandi guerre.
1938, Los Angeles. Il pilota acrobatico Cliff Secord entra in possesso, in modo casuale, di uno zaino a razzo, un prototipo rivoluzionario di trasporto ideato da uno scienziato.
Il fantastico marchingegno però sembra fare gola a molta gente con pochi scrupoli: a dei gangster ma anche a insospettabili personaggi come il famoso attore di cinema Neville Sinclair. Cliff, insieme al meccanico Peevy, tiene nascosto il razzo con l’intenzione di utilizzarlo come attrazione, il più grande pensiero del ragazzo è però quello di andare d’accordo con la fidanzata Jenny.
Il destino di certi film sembra segnato sin dall’inizio, The Rocketeer non solo è un bruciante flop alla sua uscita ma subisce (tuttora) anche l’onta del dimenticatoio. Il problema è che non se lo merita. Il secondo film di Joe Johnston ha superato i 20 anni ma non li dimostra, il merito è dell’aspetto tecnico della pellicola, di primo ordine, il regista del resto è cresciuto sotto l’ala protettrice di Lucas e Spielberg negli anni 80 con i quali ha collaborato in alcuni dei loro titoli più famosi. The Rocketeer è un delizioso action fantascientifico dal gusto retrò, si inserisce in quella categoria poco frequentata e sfuggente denominata “steampunk”, il contesto storico sul finire degli anni 30 in America appare ideale e ben evocato dalle scenografie e costumi, il film mantiene sempre uno spirito leggero e “fun” ma la tensione che comincia ad avvolgere il paese in quei tempi bui si materializza nel corso della vicenda.
Il recente “Capitan America” (2011) di Johnston non è altro che un aggiornamento di The Rocketeer, che però rimane una spanna sopra, i personaggi sono speculari, la collocazione storica coincide, i nemici da affrontare pure, visto che l’ombra lunga del nazismo si manifesta agli occhi del protagonista Cliff. Ecco, se The Rocketeer ha un problema quello è Billy Campbell nel ruolo di Cliff, l’attore è provvisto del fisique du role ma difetta di tutto il resto, colpa anche del personaggio non proprio brillante, in perenne difficoltà con la fidanzata Jenny, interpretata da una splendida 20enne Jennifer Connelly. Lo scarso successo del film ha fatto ripiegare Campbell verso la televisione, la Connelly prima di riprendersi in ruoli di peso (Requiem for a dream, Hulk) ha dovuto attendere anni. I due comunque funzionano come coppia sempre sull’orlo della crisi, accentuata dalla presenza del perfido Sinclair di Timothy Dalton che prova a rubare il cuore della ragazza.
Il film parte bene, con diverse scene di inseguimento con macchine e aerei, con assenza di computer grafica anche perché nel 1991 c’era solo James Cameron intento a fare i primi grandi esperimenti sulla materia (Terminator 2) e gran lavoro per gli stuntmen, in seguito, con la scoperta dello zaino a razzo, si apprezzano le prime e insicure evoluzioni in volo del protagonista molto realistiche e spettacolari. Il film vale già la visione per questo, inoltre ci sono tutte le sequenze dentro un locale notturno d’epoca e nei teatri di posa di un set della vecchia Hollywood, il personaggio Sinclair è infatti una vedette sul modello di Errol Flynn, molto divertente quando incrocia Clarke Gable, mentre non mancano gangster armati di mitragliatori e le sinuose macchine anni 30.
Sulle tracce dello zaino a razzo anche un personaggio inquietante, un killer deforme alto due metri che sembra uscito da Sin City di Miller, non si tarda molto a capire chi è e per chi svolge lo sporco lavoro, irriconoscibile Tiny Ron (avete presente il gigante che Bruce Willis uccide in “Ancora Vivo”?) ex cestista prestato al cinema alto 2,13 mt. Cliff diviene suo malgrado un supereroe, e provvisto di un costume a suo modo iconico: sopra la divisa da pilota appone il rivoluzionario zaino, mentre un casco (dal clamoroso design futurista) progettato dal meccanico Peevy (Alan Arkin) gli nasconde il volto. Numerose le sequenze con lo zaino in azione a sprigionare i getti di fuoco della propulsione che lo proiettano in volo. Il finale è super spettacolare nei cieli di Los Angeles sopra un (nazi)dirigibile tra fuoco e fiamme e inevitabili rese dei conti. The Rocketeer è tratto dal fumetto omonimo creato nel 1981 da Dave Stevens, l’opera più famosa dell’apprezzato fumettista e illustratore morto prematuramente nel 2008 a 53 anni. Da riscoprire.
Titolo Originale: “The Rocketeer”
Paese: U.S.A.
Rating: 7/10