Aggiornato il Luglio 26, 2012 da Il Guru dei Film
La versione cinese del mito di King Kong.
Una spedizione di avventurieri di Hong Kong si spinge sui monti dell’Himalaya per stanare un gorilla dalle dimensioni gigantesche. Decimati dal viaggio estenuante i sopravvissuti fanno ritorno tranne Johnnie che si imbatte nella mostruosa creatura, a sorpresa scopre anche la presenza di una giovane bianca, allevata dalla bestia dopo essere scampata a un incidente aereo in cui persero la vita i suoi genitori. Johnnie convince la ragazza a guidare il gigantesco animale verso la costa.
Nella scia del remake americano “King Kong” (1976) gli Shaw Brothers di Hong Kong rispondono con una pellicola scatenata e divertente, un vero monster-movie pieno d’azione e distruzioni assortite. Si inizia con un prologo tellurico, nel senso che un terremoto scatena la presenza di un bestione peloso che non ne vuole sapere delle popolazioni indigene che hanno eretto dei monumenti in onore a non meglio precisate divinità, spazzati via dalla furia e il furore, sin da queste prime immagini si nota un magnifico utilizzo di plastici e miniature e l’inserimento di fondali posticci di notevole efficacia. I protagonisti umani sono dei disgraziati e dimostrano la loro malvagità contro i propri simili e gli animali incontrati lungo il cammino, in una scena non si esita a freddare dei portatori che sono di intralcio, in un’altra vengono presi a pistolettate dei poveri elefanti che corrono come dei pazzi in ogni direzione. Nel film compaiono dei veri animali, dei felini feroci (ghepardi?) che paiono sedati se non addirittura immobilizzati per non mordere gli attori (!).
Il protagonista Johnnie deve dimenticare una storia di corna, si getta quindi sulle vette dell’Hilmalaya per trovare il gorilla gigante ma deve fare i conti con i compagni senza scrupoli che lo abbandonano solo al suo destino. Alla fine scopre il gorilla gigante che in realtà è uno stuntman ripreso da raso terra provvisto di un costume da scimmione, in alcune sequenze vengono utilizzate delle evidenti riproduzioni finte di mani gigantesche che rientrano nel reparto effetti speciali della produzione. Johnnie è interpretato da un allora giovane Danny Lee (City on Fire, The Killer), il protagonista incontra una sventola bionda mezza nuda nella foresta, l’attrice Evelyne Kraft (morta a 57 anni nel 2009), una bellissima ragazza in bikini di pelle con un capezzolo sempre sull’orlo della fuoriuscita, i due avranno modo di conoscersi in uno scenario paradisiaco per alcuni momenti (s)cult. Il film riprende il classico originale “King Kong” del 1933, dopo la brutale selezione iniziale degli avventurieri, con morti ammazzati e affogati nelle sabbie mobili, arriva la traversata del mare con il gigante imprigionato sul ponte della nave con delle catene enormi, la scena memorabile é però quella del bestione che disincaglia l’imbarcazione (un modellino, ovvio) da uno scoglio nel corso di una tempesta.
Film brutale e senza pietà con la ragazza bionda che vaga incredula per Hong Kong, ancora vestita come nella foresta, con movenze animalesche ed espressioni gutturali, in pena per il suo povero amico gigante che si é fidato e l’ha seguita in una città popolata da pazzi che pagano per assistere allo stadio lo spettacolo di una bestia incatenata a dei camion da traino, una delle tante scene deliranti. Segue l’inevitabile liberazione della bestia stuzzicata da torturatori armati di aste, il tentativo di stupro subito dalla bionda amica scatena una feroce reazione, il colosso vaga per la città messa a ferro e fuoco, come nei migliori Kaju Eiga giapponesi, e tocca il culmine finale sopra il tetto di un grattacielo e l’intervento di elicotteri d’assalto.
Molte situazioni possono fare sorridere per l’ingenuità e l’aspetto primitivo seppure bellissimo degli effetti speciali, dietro una tragicità evidente che non si discosta dalla realtà permeata dall’indifferenza e lo sfruttamento di ogni elemento disponibile. Diretto da Ho Meng Hua, regista del classico marziale “La Ghigliottina Volante”, con alle spalle tutto l’apparato produttivo degli Shaw Brothers ai tempi a pieno regime. Spettacolare, veloce, ben diretto e interpretato, un grande film del cinema fantastico orientale.
Titolo Originale: “The Mighty Peking Man”
Paese: Hong Kong
Rating: 7/10