Aggiornato il Febbraio 23, 2012 da Il Guru dei Film
Il dramma della prima guerra mondiale vista con gli occhi di un prodigioso cavallo purosangue.
1914, Devon, Inghilterra. La famiglia Narracott acquista un cavallo per lavorare i campi. La bestia non sembra adatta al compito per la disperazione dei contadini, ma tutti cambiano parere in seguito alla dimostrazione di incredibili qualità di forza, intanto il giovane Albert che lo ha domato stringe con l'animale un legame affettivo fuori dal comune. Le ristrettezze economiche e la sfortuna portano il capo-famiglia a vendere Joey, il formidabile cavallo, alle truppe giunte in paese dopo la dichiarazione di guerra contro la Germania. Joey deve seguire l'esercito al fronte dove verrà utilizzato da un ufficiale sui campi di battaglia, Albert distrutto dal dispiacere giura al cavallo che un giorno si ritroveranno ancora insieme.
Spielberg prosegue instancabile la conduzione di svariati progetti, il recente film d'animazione "Le Avventure di Tintin" è ancora in distribuzione in diversi paesi, mentre ora è il tempo di un altro film, differente per tematiche e tutt'altro che accomodante e melenso, come troppo spesso si sente bollare il regista de "Lo Squalo", "Schindler's List", "Salvate il Soldato Ryan", solo per citare alcuni titoli. Spielberg questa volta sembra unire le anime portanti delle sue opere, la predisposizione fanciullesca-sognante con la durezza degli eventi reali e traumatici della guerra. Il risultato è "War Horse", per inciso, un grandissimo film di guerra, con protagonista un personaggio inusuale: uno splendido cavallo con una macchia bianca in fronte e le zampe disegnate come calzini (bianchi). Il film ha un grande respiro e il regista sembra dichiararlo con le prime, stupende, immagini aeree che abbracciano le verdi regioni dell'Inghilterra nei primi anni del secolo scorso, di seguito si scorge la nascita di un puledrino, Joey, sotto gli occhi di un ragazzino, Albert (Jeremy Irvine), i due sono predestinati a un'unione sincera, molto struggente.
La pellicola impone un nutrito cast di attori, tra gli altri gli ottimi Peter Mullan, Emily Watson e Tony Hiddleston, ma a reggere il filo narrativo è sempre la presenza di Joey, che entra nella vita dei personaggi, diversi per nazionalità, spinti da opposte motivazioni e ognuno con un destino (spesso crudele) da affrontare. Tratto dal libro omonimo di Michael Morpurgo "War Horse" ha l'accortezza di mostrare un protagonista animale credibile, nonostante le straordinarie avventure descritte, dietro un lavoro di effetti speciali capace di ricreare intere sequenze realistiche che unite alla capacità registica di Spielberg compongono momenti di rara intensità: la scena dei cannoni trainati dai cavalli su una salita di fango, eccezionale per lo sforzo insostenibile e il montaggio serrato e insistito sulla prova dolorosa degli animali. Il tema dell'amicizia tra uomo e animale è ben sviscerato, soprattutto a inizio film, tra Albert e Joey ma anche l'introduzione di un altro cavallo (Claude), porta a infondere un ulteriore senso di partecipazione, quando i due destrieri si trovano a vivere le difficili missioni sul fronte di guerra.
Ritornano gli incubi e la follia di film come "Schindelr's List" e "Salvate il Soldato Ryan", l'orrore della guerra porta anche questa volta i tratti inquietanti della Germania imperialista e del suo temibile esercito. "War Horse" però ci mostra come in ogni fazione si nasconda l'innocenza (perduta) di ragazzi mandati al fronte per cause maggiori, la breve parentesi dei due fratelli soldati schierati nelle file guidati dal Kaiser, è un duro scorcio che descrive bene cosa ha significato per molti la Grande Guerra. Joey anche in questo caso è il testimone, l'afflato di libertà e purezza che colpisce chiunque lo incontri o, semplicemente, lo accarezza. In precedenza Spielberg aveva impressionato, incredibile per tecnica e gestione delle scene di massa, con un attacco di cavalleria finito in una carneficina, memorabile l'inquadratura dei soldati nascosti a cavallo nei campi di grano.
Il film paga forse l'eccessiva durata, invero le quasi due ore e mezza scivolano che è una meraviglia, e qualche concessione di troppo alla retorica, ma resta difficile non apprezzare l'incontro quasi teatrale tra due soldati nel bel mezzo della linea calda del fronte. Sequenza tutta da gustare, con intermezzi anche comici(!), nonostante l'orrore circostante delle trincee piene di cadaveri. Il film è un PG-13 ma Spileberg non indietreggia nel mostrare la brutalità della guerra, manca il sangue, ma la morte si respira ovunque, i protagonisti la inalano letteralmente nella bella scena della trappola a gas (chimica). Spielberg lavora con gli imprescindibili John Williams per la colonna sonora, mentre Janusz Kaminski alla fotografia mozza il fiato e agevola la commozione delle immagini fiammeggianti nel finale. Non si tratta probabilmente di un film per bambini ma se avete un figlio, un nipote, un piccolo amico, portatelo a vedere "War Horse", forse rimarrà traumatizzato e triste, ma con grossa probabilità un giorno vi ringrazierà per avergli fatto conoscere Joey, il cavallo che corre verso la libertà.
Titolo Originale: "War Horse"
Paese: U.S.A.
Rating: 8/10