La Città Verrà Distrutta all’Alba (2010)

Aggiornato il Aprile 29, 2010 da Il Guru dei Film

Film: La città verrà distrutta all'alba

Un remake aggiornato e frenetico del piccolo classico diretto da George A. Romero negli anni 70.

 

 La piccola cittadina di Ogden Marsch è sconvolta da uno strano contagio che trasforma le persone in esseri disumani e con istinti omicidi. La situazione è ormai fuori controllo per lo sceriffo Dutton e pochi altri non contagiati, tra cui la moglie Judy, intenti a trovare una spiegazione alla terribile piaga. Intanto una colonna di militari in tenuta anti-batteriologica ha cinto d’assedio la zona e comincia a prelevare con la forza ogni membro della comunità. Il caos dilaga e gli infetti prendono il sopravvento.

Si può partire dal presupposto che nessuno degli implacabili remake-horror più o meno recenti è riuscito ad avvicinarsi alle opere ispiratrici degli anni 70/80, il fenomeno ha inaridito il genere soprattutto sul versante americano, anche questo nuovo adattamento non fà eccezione ma una volta tanto il risultato non è disprezzabile. Il film di Romero del 1973, bistrattato in maniera ingenerosa anche da numerosi fans dello stesso regista, resta ancora su un altro livello a distanza di decenni per valenze politiche e suggestioni, del resto questo piccolo classico è uno dei film più imitati e citati all’interno del filone horror-fantastico e l’arrivo di un remake era solo questione di tempo.

Il regista Breck Eisner è accolto con freddezza date le basse credenziali, il non irresistibile action "Sahara" (2005), ma la benedizione dello stesso Romero, che figura come produttore esecutivo, sembra rendere più digeribile una nuova versione spurgata di ogni riferimento politico e orientata all’azione continua per una storia senza sorprese ma efficace. La pellicola parte subito con l’acceleratore, passano solo pochi minuti e i primi contagiati fanno già la loro comparsa nelle vesti di un redneck armato di fucile su un campo da baseball, lo sceriffo Dutton lo fredda con un colpo di pistola convinto che l’uomo sia sotto l’effetto dell’alcool. La sceneggiatura scivola subito veloce, anche troppo, e comprime in pochi minuti il ritrovamento di un aereo (militare) precipitato in un fiume, una bella sequenza con ripresa dall’alto che mostra la sagoma del velivolo sommerso, il sospetto intorno alle acque contaminate da qualcosa di strano e ulteriori casi di contagio. Intanto sin dall’inizio si vedono inquadrature satellitari della cittadina che fanno intendere un monitoraggio degli eventi da parte di entità non meglio identificate, anche se non ci vuole molto a capire che si tratta dei militari.