Aggiornato il Ottobre 27, 2009 da Il Guru dei Film
Lo spagnolo Jaume Collet-Serra torna a dirigere per la factory horror Dark Castle un nuovo film con protagonista una bambina adottata: l’agghiacciante Esther.
Per superare la perdita della terza figlia nata morta i coniugi Coleman adottano un’adorabile bambina di nome Esther. La nuova arrivata mostra da subito strani comportamenti, anche con i fratellini acquisiti Max e Danny, che i genitori all’inizio tentano di minimizzare ma qualcosa di oscuro nel passato di Esther sembra riemergere. Iniziano guai seri.
Un gradito ritorno quello di Jaume Collet-Serra alle atmosfere inquietanti dopo il sottovalutato "La maschera di cera" (2005), uno dei rari remake americani recenti dotati di personalità, il regista si conferma come l’autore di punta della casa di produzione Dark Castle specializzata in horror ("Il mistero della casa sulla collina", "I segni del male", ecc.) con un film, che pesca a piene mani nel filone "Bambini terribili", diretto con sicurezza e in grado di sorprendere nonostante il tema inflazionato.
L’inizio è tutto un programma, si sconsiglia la visione alle partorienti, visto che si tratta di un vero e prorio incubo in corsia di una giovane con le doglie sottoposta a un travaglio sanguinolento e crudele. Non passa molto e il personaggio principale di Esther entra in scena. Il sospetto di trovarsi di fronte all’ennesimo horror a sfondo demoniaco, con il "solito" bambino impossessato, si insinua con forza ma non è questo il caso e, anzi, siamo più dalle parti di un thriller malsano che riesce a mantenere un senso di realismo permanente e non si ricorre a nessun effetto speciale, un fatto inusuale per la stessa Dark Castle in questa occasione associata con il colosso Warner Bros.