Aggiornato il Febbraio 18, 2009 da Il Guru dei Film
Il ciclone Ben Stiller si abbatte sullo star-system di Hollywood, questa volta a essere presi di mira sono i vizi degli attori strapagati e il filone dei film di guerra americani. Risate, azione e un Tom Cruise in una versione davvero inedita.
Per la realizzazione del più grande film di guerra della storia vengono scritturati tre degli attori più celebri di Hollywood, tra i quali anche la star in declino Tugg Speedman (Ben Stiller). La produzione del film è in ritardo e indebitata al punto da dover interrompere le riprese, una situazione insostenibile che porta su tutte le furie il produttore Les Grossman (Tom Cruise). Il regista del film insieme a "Quadrifoglio" (Nick Nolte), l’ex reduce che ha scritto la sceneggiatura, optano quindi per una soluzione disperata: per terminare i lavori trasferiscono i protagonisti della pellicola in una vera zona di guerra del sud-est asiatico, coperta da una serie di telecamere nascoste.
Il cinema-parodia compie un notevole balzo in avanti con "Tropic Thunder", in passato il rischio era quello di confrontarsi con opere di scarso interesse e demenziali nel vero senso del termine, in questo caso invece si può parlare di un film solido, potente e spettacolare che ha una sua ragione d’essere. Ben Stiller scrive, dirige ed interpreta quello che é, al momento, il suo film più ambizioso e ricco, non solo nel budget (circa 90 milioni di dollari) ma anche negli innumerevoli spunti sulle manie e i dietro le quinte di Hollywood, presi allegramente per i fondelli, una critica necessaria e irriverente che ha forse la colpa di non spingersi oltre certi limiti.
Sulla graticola finiscono le star maschili giunte al successo grazie a pellicole discutibili, al riguardo sono tutti da gustare i magnifici finti-trailer posti all’inizio del film che introducono i vari personaggi (fantastico quello sui frati-gay con la breve apparizione di Tobay Maguire, "Spiderman"). Ben Stiller interpreta Speedman, l’ex-idolo delle folle caduto in disgrazia e in cerca del film del rilancio, Robert Downey Jr ("Iron Man") ormai non sbaglia un colpo e si cala nell’esilarante parte di Kirk Lazarus, il 5 volte premio Oscar, fanatico dell’immedesimazione totale nel personaggio al punto da sottoporsi a un impianto chirurgico di pigmentazione per interpretare un uomo di colore. Jack Black é Jeff Portnoy, specializzato in film comici a base di flatulenze con il vizio della droga.
"Tropic Thunder" non é il solito film per lo spettatore distratto e con poche pretese, anche i cinefili si possono divertire a scovare le innumerevoli citazioni dei film di guerra, impossibile nominarli tutti ma tra quelli più famosi compaiono "Platoon", "Apocalypse Now","Il Cacciatore", "Rambo 2", ecc. Non vengono risparmiati anche alcuni momenti splatter, esagerati per l’occasione, che compaiono spesso nei momenti più drammatici e tipici del filone, quindi si possono apprezzare intestini esposti, teste mozzate e gyser di sangue. Stiller conosce perfettamente la materia che esaspera con una vena di follia comica per mettere alla berlina situazioni che, solitamente, sono quelle più intense in un film di guerra: l’addio fra compagni, l’interrogatorio, gli scontri a fuoco, ecc.
I dialoghi da ricordare non sono memorabili come era lecito attendersi ma alcuni sono ugualmente da segnalare: lo scambio di battute tra Lazarus e Speedman sull’utilizzo degli handicappati nei film di Hollywood e le sfuriate sboccate del produttore Les Grossman. Tom Cruise ("Operazione Valchiria") interpreta a sorpresa quest’ultimo personaggio con un irriconoscibile e disgustoso make up che lo rende grasso, peloso e calvo, un vero e cinico tycoon del cinema con la passione per l’hip-hop che mostra in un paio di balletti scatenati, quello sui titoli di coda é imperdibile.
Un’altra caratteristica di "Tropic Thunder" è la continua azione, davvero esplosiva, con le più clamorose e realistiche detonazioni viste negli ultimi anni in un film americano che comprendono foreste bruciate, ponti ed abitazioni distrutte, tutte sequenze eseguite senza la computer grafica che si intravede solo per alcuni ritocchi e per pochi istanti.
Ben Stiller non rinuncia agli accenni politicamente scorretti, in particolare rivolti ai ritardati mentali, cosa questa che ha procurato al film diverse invettive ma riesce nell’impresa di valorizzare un cast stellare, a parte il sacrificato Nick Nolte nel ruolo del vecchio combattente "Quadrifoglio", e produrre un film divertente e dall’azione robusta, capace di imporsi per una comicità graffiante e (auto)ironica. Da non sottovalutare anche la splendida colonna sonora, come nella tradizione dei migliori film sulla guerra del Vietnam, a base di Steppenwolf, Creedence Clearwater Revival, The Temptations, ecc.
Tit.originale: "Tropic Thunder"
Paese: USA