Aggiornato il Marzo 5, 2008 da Il Guru dei Film
Tit. originale: Rambo
Paese: U.S.A./Germania
Il ritorno di John Rambo nel quarto violentissimo capitolo della famosa saga che ha segnato gli anni ’80. Diretto e interpretato da Sylvester Stallone.
John Rambo ([[Sylvester Stallone]]), ex-militare super addestrato, conduce una vita ritirata in Thailandia cacciando serpenti. Un giorno accetta con riluttanza di accompagnare un gruppo di volontari religiosi, decisi a raggiungere le popolazioni della vicina Birmania, sconvolta da una sanguinosa guerra civile. Quando Rambo viene a conoscenza che i religiosi sono caduti nelle mani del tirannico esercito birmano, non esita ad unirsi a un manipolo di mercenari, assoldato per una pericolosa missione di salvataggio.
Dopo aver riesumato con successo il personaggio del boxeur [[Rocky Balboa]] nel film omonimo del 2007, Sylvester Stallone, incurante dell’età che avanza (62 primavere suonate), torna a vestire anche i panni dell’eroe che ha reso l’attore un’icona degli anni ’80: John Rambo, il reduce dal Vietnam più famoso della storia del cinema.
"John Rambo" è il quarto capitolo della saga iniziata nel 1982 con l’ottimo "[[Rambo]]" e proseguita con i meno riusciti "[[Rambo 2 La vendetta]]"(1986) e "[[Rambo 3]]" (1989); il film diretto e sceneggiato dallo stesso Stallone sorprende per l’incredibile profusione di violenza e sangue, che il regista-attore assicura essere ispirata ai fatti di cronaca che descrivono la Birmania dei nostri giorni, controllata da una selvaggia dittatura militare. A tal proposito i primi minuti della pellicola mostrano terrificanti filmati di repertorio provenienti dalla regione martoriata.
Le uniche immagini paragonabili alle carneficine riprodotte in "John Rambo" sono probabilmente quelle iniziali di "[[Salvate il soldato Ryan]]" di [[Steven Spielberg]], nel famoso sbarco di Omaha Beach, in cui i corpi dei soldati venivano trucidati senza pietà. Se possibile, in questo caso, la violenza è ancora più estrema e resa tale da un creativo e macabro utilizzo della CGI, che riproduce decine di ferite mortali sanguinolente, fori di proiettili che fanno schizzare frattaglie e corpi brutalizzati in svariate modalità: un autentico bagno di sangue da fare impallidire anche gli horror più feroci.
Stallone è qualcosa di impressionante nella sua massa corporea gonfiata da palestra e steroidi, una presenza di una fisicità che ha ben pochi precedenti, in grado di trasmettere un misto di ammirazione e inquietudine che donano al personaggio John Rambo un magnetismo e una forza semplicemente irresistibili. La prima sequenza in cui entra in azione è qualcosa di travolgente, e sino alla fine del film si trasforma in una belva di guerra inarrestabile, francamente era difficile chiedere di meglio. Da segnalare la battuta-coatta per i posteri: "Vivere per niente o morire per qualcosa".
Meno convincente è l’aspetto credibile della vicenda, chiaramente pretestuosa nonostante gli intenti di denuncia, e clamorosamente esile nel suo collaudato schematismo che contrappone un eroe (Rambo) a tutto tondo e uno stuolo di super-cattivi carne da macello. Ma in fondo questo era prevedibile e non é il caso di soffermarsi più di tanto.
Tra gli interpreti l’unica a emergere con una parte significativa è [[Julie Benz]], graziosa attrice molto attiva in ambito televisivo, nel ruolo della volontaria Sarah Miller che induce Rambo a compiere decisioni estreme.
Diverse le sequenze degne di nota e spettacolari, in particolare il massacro finale è un montaggio frenetico di sparatorie, esplosioni e sangue che non lascia prigionieri, una full-immersion nell’azione più brutale degli ultimi anni. Film velocissimo, semplice ed efficace che ha già guadagnato il rispetto dei fans della prima ora del mitico Rambo.
La versione italiana proiettata nelle sale è tagliata in alcuni dettagli splatter.
Rating: 7/10