Aggiornato il Dicembre 14, 2007 da Il Guru dei Film
Tratto dalla trilogia Queste oscure materie, considerata la più riuscita opera del genere dopo Il Signore degli Anelli, il film con Nicole Kidman, Daniel Craig e la piccola Dakota Blue Richards ha spopolato nei 25 Paesi dove è stato proiettato.
La bussola d’oro sta spopolando nei 25 Paesi dove è stato proiettato prima di arrivare da noi. Il che non è poi una sorpresa così grande se si pensa che è il film tratto da Queste oscure materie, la trilogia di Philip Pullman che in molti considerano l’opera fantasy più riuscita dopo Il Signore degli Anelli. Non per niente il regista Chris Weitz ha avuto a disposizione un budget di 180 milioni di dollari. Il fulcro narrativo di questa trilogia è la creazione di un universo parallelo e del tutto simile al nostro se non per una peculiarità fondamentale: l’esistenza di spiritelli in forma di animali che vivono al fianco degli umani e che sono la manifestazione fisica della loro anima. La vicenda della Bussola d’oro è la storia di Lyra (la debuttante ragazzina Dakota Blue Richards), una dodicenne senza genitori che fa la custode in un college di Oxford. Nel tentativo di soccorrere uno degli animaletti suoi amici scomparso per motivi misteriosi, Lyra parte per un viaggio nel profondo Nord che coinvolge il suo zio esploratore Lord Asriel (Daniel Craig) e Mrs Coulter (Nicole Kidman) una donna molto potente che ha un forte interesse nei confronti della ragazzina. Ricreare sullo schermo un universo dove in cielo volano streghe e astronavi e dove tutto avviene alla presenze di spiritelli e demoni è una sfida tecnicamente difficilissima che Weitz vince grazie al cast tecnico che ha prodotto 1100 effetti digitali solo per creare un universo fanrtasy perfetto e affascinante. C’è poi da considerare il rischio che si corre nel trasporre in un film un romanzo così complicato e pieno di implicazioni filosofiche. E’ ovvio che diventa necessario semplificare, soprattutto la psicologia dei personaggi. Ma anche questa sfida viene superata brillantemente mantenendo integro lo spirito di un libro in cui il divertimento è più intellettuale che emotivo. Il che non vuol dire che il viaggio fantasy di Lyra non sia divertente, soprattutto sapendo che di mezzo c’è una polverina dai poteri magici e una macchina (la bussola d’oro) che permette di leggere la verità di una situazione. Oltre a un’infinità di personaggi dall’aura magica che spiegano bene il successo del film.
Paolo Biamonte