Die Hard – Vivere o Morire. L’eroe è sempre Bruce

Aggiornato il Ottobre 26, 2007 da Il Guru dei Film

Die Hard: Vivere o Morire

Bruce Willis per la quarta volta nel ruolo di John McClane, il poliziotto specializzato in missioni impossibili che questa volta deve affrontare un super cattivo che vuole bloccare il sistema della Difesa degli Stati Uniti.

E’ facile fare ironia su Bruce Willis che, passata la cinquantina, torna per la quarta volta a interpretare John McClane, il poliziotto eroe della serie Die Hard, a 12 anni di distanza dall’ultimo film. Lui stesso, con sapiente autoironia, ha raccontato della fatica che oggi fa a correre e di quante volte si è fatto male saltando giù dalle macchine durante le riprese di Vivere o morire. Resta il fatto che in film come questi non ha ancora rivali. E il ruolo di John McClane, l’eroe analogico nell’era digitale, gli calza come un guanto. Die Hard – Vivere o morire ovviamente non è un capolavoro da cineteca. In sostanza è una pirotecnica serie di sequenze spettacolari con esplosioni, inseguimenti, incendi, vetri in frantumi, furibonde scazzottate e chi più ne ha più ne metta. La formula è sempre la stessa. C’è un super cattivo che minaccia un disastro e McClane che, pesto come il sacco d’allenamento di un peso massimo, lo frega. Stavolta il super cattivo è un ex impiegato governativo che vuole mandare in bomba il sistema di Difesa degli Stati Uniti, interpretato da Timothy Olyphant, maestro del sorriso minaccioso. Ad aiutarlo una super cattiva, e sua ossessione sessuale, che viene da Honk Kong ed e’ interpretata da Maggie Q. Anche McClane ha una spalla: è un giovane hacker del New Jersey sospettato di aver involontariamente aiutato il cattivone, che ha il volto di Justin Long. Il nostro eroe lo va a prendere e lo porta a Washington. E la trovata di mettergli accanto un ragazzino, che inorridisce all’idea che i gusti musicali del suo protettore si sono fermati ai "Credence", funziona. E’ proprio nei dialoghi tra i due protagonisti positivi che si ascoltano le cose più divertenti del film. La battuta migliore la pronunciano dopo che, con un incredibile volo, McClane abbatte un elicottero con la macchina. <Hai ucciso l’elicottero con la macchina>, dice il ragazzo. <Avevo finito le pallottole>, risponde John. Come molti sapranno, il tipo di eroe incarnato da Willis è uno che salva il mondo dando agli spettatori l’assoluta sicurezza che riuscirà nel suo intento senza mai rinunciare all’ironia. Il primo a non credere a quello che raccontano i suoi film è lui. Particolare fondamentale: come ampiamente dimostrato dalla sua carriera, dalla serie tv Moonlightining a Pulp Fiction fino a F.B.I. Protezione testimoni e Il sesto senso, Bruce Willis è un bravo attore (oltre che un ottimo cantante), al contrario degli altri specialisti dell’action tipo Stallone o Schwarzenegger. Sarà pure invecchiato, il nostro Bruce, ma non è ancora in vista l’attore che può fargli ombra in film come questo.

Paolo Biamonte