Aggiornato il Ottobre 17, 2016 da Il Guru dei Film
La MGM si è aggiudicata i diritti di “We’re The Only Plane In The Sky”, articolo del giornalista e scrittore Garrett M. Graff che racconta in “tempo reale” la gestione della crisi durante l’attacco terroristico del settembre 2001.
In particolare la cronistoria di Graff si concentra su come il governo decise di gestire la messa in sicurezza del Presidente George W. Bush che durante gli attacchi si trovava in una scuola in Sarasota.
L’articolo infatti ripercorre i momenti in cui tutto lo staff del Presidente e i giornalisti al seguito si ritrovarono per otto ore in volo sui cieli degli Stati Uniti senza sapere se l’aereo presidenziale sarebbe stato attaccato a sua volta e quale sarebbe stato l’evolversi dei drammatici eventi.
Da un punto di vista cinematografico il “soggetto” si presterebbe ad un film non politico d’azione e thriller, sul modello di Apollo 13, dove l’aspetto reale e storico della vicenda aumenta la tensione senza però trasformare il tutto in un documentario.
L’aspetto più interessante che emerge dal testo è che, nonostante i mezzi tecnologici già allora a disposizione sull’Air Force One, la comunicazione tra le maggiori personalità e organizzazioni coinvolte fosse tutt’altro che efficace tanto che per prudenza si scelse di far restare in volo il Presidente che non aveva neanche la possibilità di parlare con la propria famiglia.
L’articolo si chiude con George W. Bush che con il Pentagono in fiamme dichiara: “L’edificio più potente nel mondo è in fiamme. Questo è il volto della guerra nel 21esimo secolo”.
L’aereo presidenziale degli Stati Uniti d’America