Aggiornato il Febbraio 11, 2010 da Il Guru dei Film
Uno strepitoso Stanley Tucci illumina il ritorno di Peter Jackson alla regia che trasforma in un film il best seller di Alice Sebold sulla storia di una ragazzina uccisa da un vicino e che resta in un limbo a vegliare sulla sua famiglia. Con la bravissima Saorsie Ronan, Mark Wahlberg, Rachel Weisz e Susan Sarandon.
Amabili Resti (Lovely Bones) è un film difficilissimo da realizzare e attesissimo, visto che segna il ritorno di Peter Jackson alla regia ed è tratto dal best seller di Alice Sebold. Ma prima ancora di entrare nei dettagli, vale la pena di parlare di attori, perché possiamo parlare di Stanley Tucci, un interprete meraviglioso, duttile, elegante, con un catalogo completo di registri e che, finora, ha avuto meno di quello che merita. Quest’anno, e proprio per questo film, è candidato all’Oscar per il miglior attore non protagonista e in molti pensano che si porterà a casa la meritata statuettta. L’altro nome che merita di essere citato subito è quello di Saorsie Ronan, già candidata all’Oscar a 13 anni per Espiazione, stupenda qui nel ruolo della ragazzina protagonista di questa vicenda che si svolge su più piani e mette in scena un ricchissimo campionario di sentimenti.
E tenete conto che il cast è completato da Mark Wahlberg, Rachel Weisz e Susan Sarandon.
Il motore narrativo di Amabii Resti è una storia atroce: nel 1973, Susie Salmon è un’adolescente con la passione per la fotografia che sta scoprendo l’amore. Il sei dicembre, proprio il giorno del suo primo incontro romantico, tornando a casa incontra il signor Harvey (Stanley Tucci) , un vicino di casa appartentemente tranquillo che la violenta e la uccide brutalmente.
I Salmon sono una famigia felice che esce distrutta da questo evento spaventoso. E proprio per questo la povera Susie resta sospesa tra terra e cielo, a vegliare sui suoi cari e indirizzarli verso la verità, fargli capire che quel vicino di casa ancora traquillamente in libertà è un bastardo assassino.
Guidati dall’io narrante di Susie, seguiamo gli amabili resti della vita di Susie: il papà, un bravo Mark Wahlberg, che va in pezzi per amore, che perde il senso della sua esistenza privata della presenza della figlia adorata. La nonna, una come sempre impagabile Susan Sarandon, che con la sua passione per il bicchiere e i suoi comportamenti non proprio edificanti sarebbe un cattivo esempio ma dopo la tragedia diventa il collante che tiene insieme i pezzi della famiglia.
Abbiamo detto che Amabili Resti è un film difficilissimo da realizzare perché affronta tanti temi che sono l’essenza dell’essere umano. Il dolore, la morte, la vita, la malvagità, il destino, la necessità umana di superare il trauma e trovare la forza per una nuova esistenza, i sogni di una ragazzina, i legami familiari, il rapporto con l’aldilà.
Peter Jackson non è sicuramente un regista che ama la sintesi e la sua abitudine a usare una narrazione dilatata pesa un po’ su un film che, non solo deve assemblare un materiale così impegnativo ma deve anche tenere insieme la vita reale con la dimensione onirica del limbo in cui è confinata la piccola Susie.
Se Jackson riesce a portare a termine questa impresa è grazie alla sua tecnica proverbiale, a una fotografia spettacolare, a una colonna sonora efficacissima e alla bravura degli interpreti.
Paolo Biamonte