Aggiornato il Giugno 11, 2009 da Il Guru dei Film
“Ancora vivo” denuncia consapevole i suoi inevitabili limiti, molte inquadrature sono le stesse effettuate da Leone 32 anni prima (il massacro davanti alla casa in fiamme per es.) e Bruce Willis appare come un clone di lusso di Chow Yun Fat, l’attore-feticcio di John Woo, impegnato in furibondi scontri a fuoco con in pugno due pistole. Questo non pregiudica la potenza della pellicola, un concentrato di rabbia e violenza che tritura il gangster-movie, il western più estremo e la prontezza balistica degli action orientali. Viene introdotta un’inedita voce off, quella di John Smith, che descrive con un misto di ironia e cinismo l’avventura situata in un paesaggio inospitale, di frontiera, molto simile al vecchio Far west con il negozio delle pompe funebri in bella vista.
Le due bande che si spartiscono il territorio sono differenti anche per l’impronta etnica, vi sono gli Strozzi di origine italiana, impomatati e imparentati con la mafia di Chicago, i tipici gangster italo-americani che da sempre hanno colpito l’immaginario collettivo ma anche incrinato l’immagine dell’Italia all’estero, l’uomo migliore della gang è il killer Hickey, i rivali invece sono gli irlandesi Doyle, il loro capo è interpretato da David Patrick Kelly l’indimenticabile Luther di “I guerrieri della notte“(1979) che invitava i guerrieri a “giocare a fare la guerra”. Il personaggio più riuscito è, forse, lo sfregiato Hickey interpretato da Christopher Walken, un infallibile assassino che illude gli avversari mostrando loro le spalle per poi freddarli con spietata rapidità, un uomo che parla con una voce rauca e inquietante compromessa per una ferita subita alla gola. Inevitabile il duello che lo opporrà a John Smith.
Belli i volti femminili di Karina Lombard, Felina la donna di Doyle, e Alexandra Powers, la ragazza al servizio degli Strozzi, tra i tirapiedi di Doyle da segnalare un gigante da fumetto, letteralmente, alto almeno due metri che è impossibile non notare. L’atmosfera anni 30 si intuisce dagli automezzi ,armi e, soprattutto, dai vestiti eleganti e impeccabili degli uomini quasi tutti provvisti di cappelli a tesa corta. Tra le migliori sequenze d’azione: il primo uomo ucciso da John Smith che viene catapultato rovinosamente all’indietro per l’impatto delle pallottole e la sparatoria del pre-finale densa di inquadrature in prima-persona con le pistole di John Smith protagoniste, proprio come in un videogame. Per “Ancora vivo” Hill si affida ancora una volta a Ry Cooder (“Johnny il bello“, “Geronimo“) per la colonna sonora e Freeman A.Davies (“I guerrieri della palude silenziosa“, “Strade di fuoco“) per il montaggio, la fotografia ambrata è a cura di Lloyd Ahern II (“I trasgressori“, “Geronimo“).
Titolo Originale: “Last Man Standing”
Paese: U.S.A.
Rating: 8/10