Ant Bully e Little Miss Sunshine – impariamo dai bambini

Aggiornato il Settembre 22, 2006 da Il Guru dei Film

ImageDue film che raccontano il mondo attraverso lo sguardo dei bambini: un cartoon digitale prodotto da Tom Hanks con un ragazzino che si trova a vivere in un formicaio e una travolgente commedia che denuncia l'America delle miss bambine con uno splendido cast e una star di sette anni, Abigail Breslin

Capita spesso che i bambini del cinema siano insopportabili. Piu' petulanti grilli parlanti che Pinocchio. Ci sono pero' dei gioielli di film che raccontano il mondo attraverso gli occhi di un bambino, una bambina o piu' bambini. Questa settimana il punto di vista dei piu' piccoli passa attraverso un'irresistibile commedia indipendente, Little Miss Sunshine e un cartoon digitale in 3D, dal solido impianto favolistico, con tanto di morale, Ant Bully – Una vita da formica.
Girato dalla coppia Jonathan Dayton e Valerie Faris, Little Miss Sunshine celebra l'esilarante demolizione dell'universo della bellezza artificiale, della tossicodipendenza da apparizione in tv di cui sono vittime bambine innocenti trasformate in bambolotti di plastica da genitori impazziti il cui sogno e' diventare famosi come 'la mamma e il papa' della reginetta del concorso di bellezza', la cui corona e' considerato il magico anello che schiude le porte del fantastico mondo del cinema e della tv, dove tutti sono belli ricchi e felici. Il mondo anticipato da Bellissima di Visconti.
Al centro di Little Miss Sunshine c'e' una ragazzina formidabile: Abigail Breslin, sette anni e un paio di occhialoni puntati sulla stupidita' e i casini dei grandi. La dolce Abigail e' Olive, bambina che sogna di andare a Redondo Beach (ricordate Patti Smith?) per partecipare al concorso di bellezza per bambine Little Miss Sunshine. Attorno a lei ruota una famiglia che e' il simbolo dei nuclei deliranti ma pieni di sincere passioni sorti nel dopo Woodstock: la mamma dall'attitudine sempre positiva, il padre specialista di fallimenti, il nonno anticonformista, lo zio gay che ha tentato il suicidio, il figlio maschio adolescente e nichilista. E' questo lo staff che si stipa in un furgoncino post hippy (ma altrettanto sderenato) per portare Olive al concorso attraverso gli Stati Uniti. Un furgoncino e' il luogo ideale per far esplodere conflitti, esasperare le dinamiche e favorire la sfiga: infatti piu' che di un avventura on the road, il viaggio e' una collezione di disavventure sulle strada che servono a raccontare per contrasto l'America da un punto di vista che e' un bel pernacchio sparato in faccia ai neocon di George W. Bush. Se la famiglia non va in pezzi lungo il cammino, il merito e' di Olive, la bambina che con la sua soave leggerezza riesce a tenere insieme tutto, meglio di quanto saprebbe fare il piu' saggio dei gufi di Disney. Quando poi arrivano a Redondo, scoprono una realta' da incubo popolata da bambine che somigliano a Pamela Anderson e di genitori che sbracciano per portare le figlie sul sofa del produttore. Di fronte a questo disastro morale, il gruppo scopre il valore della sua diversita', si accorge di essere una famiglia, nonostante tutto. Possono anche essere a pezzi ma non perdono la loro dignita', soprattutto riescono a trasformare l'insieme delle singoli incurabili debolezze in una forza interiore che demolisce l'ipocrisia dell'istituzione famiglia e della retorica del sogno americano. A tutto questo contribuisce un cast strepitoso: Toni Collette e' la mamma, Greg Kinnear il papa', Alan Arkin (un grande) il nonno, Steve Carrell lo zio, Paul Dano il figlio adolescente. Una compagnia perfetta per la piccola stella Abigail Breslin.
Ant Bully – Una vita da formica e' un cartoon diretto da John A. Davis (Jimmy Neutron-Ragazzo prodigio) e prodotto da Tom Hanks e da Gary Gotzman (Polar Express) che racconta la storia di Lucas Nickel un ragazzino che si accanisce contro un formicaio e i suoi abitanti per sfogare la frustrazione di vittima delle prepotenze dei bulletti del quartiere. Le cose si complicano assai per lui quando, dopo aver ingerito una pozione magica, si trova ridotto alle dimensioni di insetto e costretto a vivere nel formicaio, dove deve lottare accanto alle formiche per la sopravvivenza. Raccontata la trama diventa subito chiaro che il film e' un apologo sull'amicizia, la tolleranza, la solidarieta' verso i diversi e i piu' deboli. Certamente meno scontati sono il tono e o stile del racconto. Ant Bully e' perfettamente in linea con le concezioni del cartoon digitale della nuova generazione, da Shrek a Cars passando per Nemo, per intendersi. Volendo sintetizzare, la formula potrebbe essere umorismo piu' spettacolarita' piu' mix di alto e basso (in senso culturale) e di contenuti comprensibili ai piccoli ma che appartengono al mondo degli adulti.
Trattandosi della storia di un bambino ambientata in un formicaio, che volendo e' l'evoluzione dei Viaggi di Gulliver, l'ambientazione diventa uno degli elementi principali. Anzi, in questo caso e' uno dei suoi punti di forza perche', grazie alla tecnica digitale e all'animazione in 3D, gli autori possono dare libero sfogo alla fantasia per spettacolarizzare l'universo di somiglianze tra il mondo delle formiche e degli uomini. E come quest'ultimi siano una delle minacce piu' spaventose per i piu' laboriosi degli insetti. Formiche che sono le vere star tra i protagonisti del nuovo cartoon, dal momento che Ant Bully e' il terzo cartone animato digitale che abbia per protagoniste le formiche.
Paolo Biamonte