Aggiornato il Dicembre 31, 2009 da Il Guru dei Film
Luc Besson firma il secondo capitolo della saga dedicata al micropopolo dei Minimei, puntando ancora sul mix tra attori e cartoon digitale. In attesa di un seguito.
Arthur e la vendetta di Maltazard è il secondo capitolo della saga a metà strada tra recitazioe umana e cartoon digitale creata da Luc Besson (che firma anche i romanzi che ispirano i film) e che avrà almeno un seguito, visto che questo qui è il classico secondo capitolo, quello cioé che non conclude e rimanda a sviluppi futuri.
Qui troviamo Arthur che deve attendere il trascorrere di dieci lune per reincontrare l’amata principessa Selenia. Nell’attesa si consegna alla tribù che abita nel suo giardino, i Bogo Matassalai. Ma proprio nel giorno in cui sta per entrare nel popolo dei Minimei, il padre decide di lasciare la campagna e di tornare ad abitare in città. Nel frattempo Arthur ha ricevuto una richiesta d’aiuto portata da un ragno su un chicco di riso, così riesce a rimanere a casa dei nonni per riassumere le mini dimensioni necesarie per entrare in contatto con il mondo in miniatura dei Minimei che alla fine somiglia in tutto e per tutto a quello umano.
Come già accaduto nel film precedente, anche questo è costruito attorno alla vicenda con gli attori, tra cui Freddie Highmore e Mia Farrow mentre la parte action è delegata al cartoon digitale dove si avverte l’influenza di Shrek e abbondano le citazioni, da Guerre Stellari in poi.
Luc Besson è, tra i registi europei quello più vicino a una concezione americana, sia per quel che riguarda i contenuti che per gli aspetti produttivi. Un’operazione dalla chiara vocazione ecologista in linea con i canoni del nuovo cartoon, anche se qui si punta più sul divertimento che sulla poesia.
Paolo Biamonte