Aggiornato il Marzo 9, 2017 da Il Guru dei Film
Finalmente in sala Autopsy, l’acclamato horror del norvegese André Ovredal.
Appuntamento da non perdere per gli amanti del genere horror che potranno gustarsi sul grande schermo Autopsy, inquietante opera di Ovredal che ha ricevuto consensi e lodi ammirate da parte anche di alcuni maestri del genere.
Forte del plauso autorevole di Guillermo Del Toro e Stephen King, arriva anche in Italia Autopsy, il cui titolo originale è The Autopsy of Jane Doe, diretto da André Ovredal e interpretato da Brian Cox e Emile Hirsch, nel ruolo rispettivamente di un medico patologo e del figlio.
Ambientato in un laboratorio di un obitorio dove padre (Cox) e figlio (Hirsch) svolgono gli esami di rito sui cadaveri, Autopsy racconta lo strano caso di una donna il cui corpo è perfettamente conservato all’esterno, ma incredibilmente seviziato all’interno… Mentre padre e figlio cercano spiegazioni scientifiche plausibili a queste scoperte raccapriccianti, cose sempre più inspiegabili sembrano succedere nell’obitorio…
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L’emergente André Ovredal, alla sua prima esperienza in lingua inglese, sfrutta il talento di Brian Cox, vera garanzia di professionalità, e del giovane Emile Hirsch per sviluppare una storia che vede sullo schermo per gran parte della durata solo due personaggi: ma allo stesso tempo il regista riesce ad introdurre nel plot elementi di tensione e buone dosi di paranormale, con la giusta misura e il ritmo sostenuto che un thriller/horror deve necessariamente avere.
Al di là di alcune soluzioni canoniche e di qualche passaggio forse eccessivamente concitato o frettoloso, dal punto di vista tecnico Autopsy ha un elevato livello qualitativo che ha assicurato al film diversi premi di settore; sotto questo profilo uno degli aspetti più interessanti è il lavoro sul set dove è stata riprodotta una sala operativa di un obitorio.
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Infatti, potendo disporre di un accesso illimitato alla location principale, Ovredal è riuscito a fare quello che raramente è possibile in un film: girare le scene in ordine cronologico. “Devo ammetterlo”, dice il regista, “non credo che avremmo potuto fare il film se non avessimo fatto le riprese seguendo l’ordine delle scene. Era fondamentale avere questa possibilità e in molti casi si è rivelato molto proficuo per tutti”.
The Autopsy Of Jane Doe funziona perfettamente e oltre ai momenti di tensione e di paura reale, non disdegna una buona costruzione dei personaggi e del rapporto tra padre e figlio che dà sostanza al film e offre l’opportunità ai due protagonisti del cast di esprimere la loro bravura.
Ecco dunque che il miglior commento alla pellicola è proprio quello rilasciato da un ammirato Guillermo del Toro in poche e semplici parole: “La regia è elegante, misurata ed efficace. Gran ritmo. Hirsh e Cox sono fenomenali.”
Paolo Piccioli
Ecco il trailer di Autopsy dall’8 marzo al cinema
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