Bambi 2, la nuova sfida è l’amore del papà

Aggiornato il Febbraio 3, 2006 da Il Guru dei Film

ImageA oltre 60 anni di distanza da uno dei capolavori della Disney, tornano le avventure del cerbiattino orfano della madre. Ora è il padre principe della foresta a occuparsi della sua educazione fino a che il piccolo cade in una trappola. Il fascino della tecnica classica dei disegni a mano.

Bambi è una leggenda del cartoon, uno dei simboli dell'età dell'oro della Disney: diretto nel 1942 e prodotto da Walt Disney è stato il quarto lungometraggio sfornato dai leggendari studios che nel frattempo hanno subito una radicale trasformazione . Era dunque da oltre 60 anni che il pubblico attendeva il seguito di una storia che, con la morte della mamma del cerbiatto, ha fatto conoscere ai bambini di tutto il mondo il trauma della morte. Bambi 2 è stato realizzato dalla DisneyToon, il reparto specializzato in prodotti destinati al mercato dell'home video e realizzati con budget di gran lunga inferiori ai kolossal digitali alla Shrek. Cionostante il film è stato saggiamente destinato anche alle sale, visto che il protagonista resta un mito.
E bene hanno fatto gli autori a riprendere la storia da dove finiva: rimasto da poco orfano della madre, Bambi è affidato alle cure del padre, il grande principe della foresta che ora deve occuparsi dell'istruzione del piccolo, sul quale pesa la soggezione nei confronti del padre. Il principe cerca di insegnare al figlio tutti i suoi segreti di condottiero ma con scarsi risultati nonostante il piccolo tenti in tutti i modi di far colpo. Un giorno, credendo di udire la voce della madre, Bambi si caccia in un guaio così grosso che il padre non puo' intervenire: una trappola ordita da un gruppo di cacciatori. Per tornare libero dovrà imparare a usare le sue forze. Il regista è un esordiente Brian Pimental, che è stato il direttore artistico di Tarzan e il coautore della storia della Bella e la bestia e di Alladin. Un'esperienza che emerge soprattutto nell'espediente di utilizzare le immagini del capolavoro del 1942 firmato da David Hand per visualizzare i ricordi del protagonista. Rispetto al passato sono aumentate le scene d'azione mentre vale la pena segnalare il ritorno alla tecnica classica dei disegni realizzati a mano in sostituzione della computer graphic. Nel rispetto della tradizione, nonostante il gap tecnologico, Bambi 2 raggiunge risultati di grande efficacia visiva, soprattutto negli sfondi la cui colorazione è assolutamente spettacolare.  Una cura particolare è stata dedicata anche alla colonna sonora, con l'obiettivo evidente di evitare imbarazzanti confronti con il film del 1942 che ha vinto l'Oscar per la musica. Senza dimenticare di mantenere vivo il messaggio ambientalista che ha proprio in Bambi uno dei suoi primi fondamentali capitoli.