Aggiornato il Agosto 2, 2012 da Il Guru dei Film
Il nuovo thriller horror di Jaume Balaguerò. Cesar è il portiere di un condominio che controlla ogni movimento degli inquilini, in particolare della giovane e bella Clara che vive da sola.
L’uomo ha maturato una segreta e strana ossessione per la ragazza al punto da escogitare un modo per influenzare il comportamento e le scelte della giovane, una lunga e rischiosa azione persecutoria spinta oltre i limiti della follia.
Il regista di punta del recente horror spagnolo Balaguero si allontana per un momento dalle sensazioni video-horror-ludiche di “Rec” e “Rec 2”, pellicole co-dirette con Paco Plaza (in uscita con il terzo capitolo della saga, “Rec 3 genesis”), per tornare a registri più intimisti e reali con un film che mantiene l’ambientazione di un vecchio e tipico condominio di città spagnola, ancora infestato da mostri, anche se ora non hanno l’aspetto di zombi putrescenti ma di insospettabili persone comuni. “Bed Time” è un film in grado di sorprendere per cattiveria e malessere, scaraventati a dosi sempre più massicce nel corso di una storia che cresce di pari passo con la follia di uno dei più lucidi squilibrati visti ultimamente in un film horror, europeo una volta tanto, diretto con consumata abilità, si parte in sordina e si arriva a un finale perverso e terribile, e sorretto da una scrittura brillante che riflette di lucentezza (malevola) propria.
In sede di sceneggiatura il nome italiano di Alberto Marini, emigrato e assorbito nei lidi spagnoli presso la Filmax di Yuzna in cui muove i primi passi, costruisce un quadro di follia personale racchiusa nella mente del protagonista che si propaga a tutti i personaggi presenti, lo sguardo sulle vite degli inquilini appare divertito e di cinica rappresentazione e non risparmia nessuno, dai vecchi ai bambini, tutti hanno dei punti deboli che possono rivelarsi fatali. Tutto ruota intorno a Cesar, suo è il punto di vista discutibile e malsano nei confronti della vita ma, in modo inesorabile, si procede lentamente nella meccanica dei suoi recessi mentali che vogliono interrompere in qualche modo i momenti felici delle persone, quelli che lui ha vissuto senza mai apprezzarli.
Nella riuscita costruzione di Cesar appare decisiva l’interpretazione di Luis Tosar, impressionante, l’attore si appropria del personaggio con un trasporto tale da renderlo vivido negli sguardi e nei gesti, sin dalle prime scene all’apparenza ordinarie e ambientate in un appartamento e in un seminterrato, in quelle che diverranno le principali location della pellicola, l’uomo si aggira con sicurezza e in rituali metodici che vengono svelati con dettagli sempre più sorprendenti. Il trauma di Cesar si allarga in resoconti descritti con voce off e prevedono anche la presenza della anziana madre parcheggiata in stato vegetativo ma cosciente, un altra stoccata di sana cattiveria che trasuda da tutti i pori, che il nostro va a trovare confidandosi sulle malefatte compiute, sicuro del fatto che da quel vecchio corpo prossimo alla morte non verrà mai confessata alcuna colpa.
Balaguerò carica la tensione e per farlo mette in pasto al mostro una vittima designata, la Clara dell’altrettanto strepitosa Marta Etura (Eva), al centro delle mira di Cesar per una serie di sequenze giocate al limite dell’inverosimile ma che pestano duro e riescono sempre a spiazzare, in cambi di direzione repentini e anche beffardi, sino a un finale davvero malato nel quale c’è spazio per una scena di sangue violenta e di estenuante sadismo. Grande film dai tempi calcolati nella scia dei vecchi classici di Hitchcock, un nome che si può scomodare solo per pochi registi dotati come Balaguerò, capace di coinvolgere nonostante l’anima nera del protagonista. D’ora in avanti prima di andare a dormire è bene dare prima un’occhiata sotto al letto. Da inserire tra i migliori film dell’anno.
Titolo Originale: “Mientras Duermes”
Paese: Spagna
Rating: 8/10