Aggiornato il Marzo 25, 2015 da Il Guru dei Film
Nell’Albania del Nord, sulle montagne della nazione, la piccola Hana vive in una comunità che non riconosce la libertà delle donne.
Ed è per questo che è costretta ad appellarsi alla legge della sua terra – il Kanun – giurando di rimanere vergine e diventando uomo, per ottenere i diritti che spettano al sesso maschile.
È questa la storia di Vergine Giurata, pellicola diretta da Laura Bispuri, ispirata al romanzo omonimo di Dones Elvira e presentata al Bari Film Festival, dove erano presenti – oltre alla regista – anche Alba Rohrwacher, Flonja Kodheli e la producer Marta Donzelli.
Tutte le donne presenti hanno in primo luogo confessato di essersi innamorate della storia di Hana. “Avevo fatto alcuni corti e cercavo una storia per il mio primo film. – ha dichiarato Laura Bispuri – Mi sono innamorata della storia del libro di Dones Elvira, perché aveva una struttura e una forza molto originale e mi dava la possibilità di mettere in questo film il fatto che i personaggi femminili fossero in gabbie corporee”.
“Quando ho letto la sceneggiatura e il libro – ha aggiunto Alba – ho scoperto l’argomento di queste donne che scelgono di essere uomini per essere libere. Era una storia bellissima, quindi ho ringraziato Laura, perché mi è sembrato un azzardo e nello stesso tempo un regalo che mi proponesse questo film. È stata un’avventura bellissima, ma molto difficile”.
Laura Bispuri parla poi anche del tempo che ha impiegato a realizzare questo film: “C’è stato un periodo travagliato durato tre anni e mezzo – racconta – che mi è servito per accumulare informazioni sulla cultura e sul posto. Non ho perso mai la concentrazione, perché ero molto attaccata al film e al personaggio. Tutto questo oggi ha portato a degli elementi positivi. Spero però di metterci meno nel secondo film (ride, ndr)”.