Bittersweet life (2005) di Ji-woon Kim

Aggiornato il Luglio 17, 2008 da Il Guru dei Film

A bitter sweet lifeTit.originale: A Bittersweet life (ingl.)
Paese: Sud Corea

Dal regista di "Two sisters" un raffinato action noir che descrive un insolita e toccante vicenda di amore e morte.

Sun-woo ([[Byung-hun Lee]]) è il direttore di un grande albergo ma anche il braccio destro di un boss malavitoso che un giorno gli chiede di seguire la sua giovane fidanzata, insospettito dal fatto che lo tradisca con un coetaneo. Gli ordini per Sun-woo sono di eliminare la ragazza se la sorprende con un altro.

[[Kim Ji-woon]] ha conosciuto la notorietà internazionale con "[[Two sisters]]"(in arrivo il remake americano), prolisso film horror che comunque si segnala per una ricercatezza di stile fuori dal comune. Con "[[Bittersweet life]]" l’autore cambia registro affrontando le atmosfere noir che hanno fatto la fortuna di molte pellicole asiatiche, in particolare dalle parti di Hong Kong (i film di [[Johnnie To]] e [[John Woo]] per citare i vertici).

La sceneggiatura appare come un semplice canovaccio per concepire una serie impressionante di sequenze dalla bellezza estetica quasi raggelante, come il magnifico prologo in cui Sun -woo attraversa i vari ambienti dell’albergo, per raggiungere il pianterreno dove è costretto a risolvere con professionalità un "problema" con una scarica secca di violenza.

Sun-woo è un uomo che pur occupando una posizione rispettata e invidiata vive una vita arida, immerso nella completa solitudine, che riesce comunque a provare il calore dei sentimenti quando incontra la donna del boss, un amore platonico segreto che segna per sempre la sua esistenza. Il protagonista è interpretato alla grande da [[Byung-hun Lee]], capace di fare tornare alla mente l'[[Alain Delon]] di "[[Frank Costello faccia d’angelo]]" per il portamento e la gelida bellezza, un vero e proprio eroe che rinvigorisce i fasti del cinema romantico intriso di brutalità e sparatorie.

Storie di gangsters e trafficanti di armi si incrociano in un dramma che investe tutti i personaggi, imprigionati da rigide regole che non prevedono concessioni alla pietà o ripensamenti, chi sbaglia paga con la vita, e l’ultima delle opzioni è la ricerca di una vendetta impossibile che non può portare altro che una catena di morti ammazzati.

Sequenze violente e sanguinose si moltiplicano quando la situazione precipita nel momento che Sun-woo non esegue gli ordini del boss che decide per la sua esecuzione, ma questa volta è stato scelto l’uomo sbagliato. Splendido il finale con uno dei migliori "gunfight" degli ultimi anni, elegantissimo e spietato nella sua crudezza.

Bellissima la fotografia, ottime le scenografie, "Bittersweet life" è un piacere per gli occhi, curato nei dettagli tecnici con esiti clamorosi, tanto che si può parlare di un film per veri esteti e amanti della bellezza visiva pura. Probabilmente non inventa nulla che non si è già visto prima, ma la pellicola di Kim Ji-woon ripropone certe tematiche con una freschezza e stile da lasciare ammirati.

Rating: 9/10